28 mag 2008

Scandali finanziari: dove finiscono i soldi?


Di Solange Manfredi (http://www.paolofranceschetti.blogspot.com/)

Nel nostro paese gli scandali finanziari, in cui svaniscono nel nulla enormi quantità di denaro, sono frequenti quasi quanto le elezioni, ed hanno come costante il fatto che i soldi non vengono mai ritrovati (esattamente come per i mandanti di stragi ed omicidi eccellenti).

Il denaro pare si volatilizzi.Tesoretti ipotizzati, sussurrati, rincorsi…. ma mai ritrovati.Eppure da qualche parte devono pur essere finiti, possibile che rintracciarli sia così difficile?Migliaia di miliardi non viaggiano in contanti, chiusi in valigette e portate in ogni parte del mondo da spalloni, no?Viviamo nell’era digitale, possibile che questi passaggi non lascino traccia? Ed infatti è impossibile.Tutto lascia traccia….basta seguirla.

A leggere il libro nero della finanza internazionale la soluzione del problema esiste. Dicono gli autori:“Si è soliti pensare che il denaro, soprattutto quello virtuale, quello dei computer delle banche, non lasci traccia e sfrecci, alla velocità della luce, da un conto ad un altro, da un paradiso fiscale ad un altro senza lasciare traccia dei suoi passaggi.

E’ falso.
Ogni movimentazione di denaro o valori mobili (titoli, obbligazioni, ecc…) viene registrata e conservata. E non da adesso. Sin dagli anni ’30 tra alcuni paesi (38), ed a livello mondiale dagli anni ‘60.Questo perché da quando il trasferimento di denaro e di valori immobiliari hanno iniziato ad avvenire, non più materialmente ma, attraverso la c.d. “faxmoney”, le banche hanno avvertito la necessità di garantire queste transazioni conservando prova di questi scambi. Hanno, quindi, deciso di creare una sorta di “notaio internazionale” che potesse registrare, avvallare e conservare, in luogo sicuro, la prova degli scambi avvenuti.Tale “notaio internazionale” è costituito dalle società di claering, ovvero camere internazionali di compensazione.

Queste società, dunque, si occupano di registrare, avvallare e conservare, in luogo sicuro, la prova degli scambi per risolvere eventuali casi di contestazione da parte dei clienti.In Europa sono due le società che fungono da “notaio internazionale”per gli scambi transfrontaliferi:

1. La Clearstream, nata in Lussemburgo il 28 settembre 1970 con il nome di Cedel e, nel 2000, ribattezzata Clearstream);

2. La Euroclear, nata a Bruxelles nel 1968.

“Queste due società hanno il monopolio quasi completo degli scambi di obbligazioni a livello internazionale. Il commercio di obbligazioni permette di raccogliere ed impiegare del denaro senza apparire nominalmente tranne che nei documenti interni alle banche. E’ uno dei prodotti preferiti dagli addetti al riciclaggio e dai clienti che maneggiano molta liquidità…”.

Ovviamente queste società sono state fondate da banche ed hanno banche come soci. Tutto tra loro insomma.Fondate queste due società per la registrazione degli scambi dei valori mobili rimaneva, però, scoperto il mercato del denaro contante.Così i due principali azionisti di Clearstream ed Euroclear hanno fondato, nel 1973, la Swift, ovvero una società che permette, grazie sempre alla registrazione, avvallo e conservazione la trasmissione rapida della moneta nelle varie divise.Dunque, fin dal 1973, grazie a queste tre società (Clearstream, Euroclear e Swift) nessuna transazione internazionale di valori mobili o denaro contante può avvenire senza che venga registrata e conservata.

Naturalmente le tre società, nate per una iniziativa bancaria privata, si sono sempre opposte a qualsiasi controllo pubblico sulle loro attività. E ti pareva.Attenzione perché stiamo parlando di colossi.Si pensi che la sola Clearstream, nel 2000, trattava circa 450 volte il bilancio del Belgio, qualcosa come 50 trilioni di euro all'anno, una cifra paragonabile a quanto trattato annualmente da Euroclear.Nelle sue casse, nel 2000, aveva depositati qualcosa come 9000 miliardi di euro.Recentemente ha ammesso errori contabili per un totale di 1,7 trilioni di euro (l'equivalente del debito pubblico del terzo mondo), senza che nessuno sollevasse obiezioni.Nessun controllo pubblico e nessuna domanda per questi piccoli errorini.Ma non solo.

Da principio il regolamento interno di Cedel prevedeva che tutti i conti di tutti i clienti associati di clearing venissero pubblicati in una lista. Tale lista veniva, poi, pubblicata regolarmente e distribuita agli aderenti al sistema.Intorno agli anni ’80 Cedel, dietro richiesta di due grandi banche italiane e di varie banche tedesche, ha creato un sistema di conti “non pubblicati”, ovvero “conti invisibili” che non appaiono nelle liste ufficiali.La persona incaricata di concedere le autorizzazioni all’apertura di questi conti invisibili era Gèrard Soisson.Gèrard Soisson però, da un lato era preoccupato dell’uso illecito che si potesse fare di questi conti invisibili, dall’altro desiderava anche fortemente che la Cedel fosse controllata da un Ente Pubblico.Indovinate che fine a fatto?Gèrard Soisson è morto il 28 luglio 1983 durante una vacanza in Corsica. Il certificato medico non precisa l’origine del decesso. Si parla di “morte naturale”. Eppure Gèrard Soisson era un quarantenne sano, sportivo, cintura nera di karatè. Ma muore improvvisamente dopo aver fatto jogging mentre beve un bicchiere d’acqua al bar dell’albergo.Può capitare.Ciò che non si capisce però è perché subito dopo la morte il corpo di Gèrard Soisson sia stato stranamente eviscerato (certo è che, una volta tolte le viscere ad un corpo, diventa difficile trovare tracce di avvelenamento).Non solo ma la sua salma ha impiegato ben 4 giorni per arrivare dalla Corsica in Lussemburgo (probabilmente, per il trasporto, hanno usato un barchino a remi).

Comunque sono in molti a ritenere, compresa la sua famiglia, che Gèrard Soisson, in realtà sia stato avvelenato.Il perché è facile da intuire.Dopo la sua morte più del 50% dei conti sono diventati “non ufficiali” o “non pubblicati”.La conseguenza di tutto ciò è che noi, ancora oggi, ci chiediamo dove siano finiti i soldi del Crack del Banco Ambrosiano, Cirio, Parmalat, della mafia, della camorra, della ‘ndrangheta, ecc…Eppure tutte le transazioni di denaro o valori mobili sono registrate in queste società che non sono situate in paradisi fiscali, ma in Europa: due sono a Bruxelles ed una in Lussemburgo.E…..provare a chiedere?

Tutto questo noi oggi lo sappiamo grazie al coraggio di un ex dipendente di Clearstream, Ernest Backes, che insieme a Denis Robert ha scritto il libro “Soldi, il libro nero della finanza internazionale”.Il libro, ovviamente, è stato poco pubblicizzato (meglio sapere le avventure amorose di Bettino Craxi) ma è di grande interesse.Leggendolo si possono capire molte cose su alcune delle vicende mondiali più inquietanti (Banco Ambrosiano, Roberto Calvi, Michele Sindona, IOR, Vaticano, scandalo Iran-contra, BCCI, Gladio, mafia, riciclaggio, ONU, organizzazioni non governative, Bilderberg, Trilateral, Opus Dei, Saddam Hussein, massoneria, P2, ecc…).Cosa dobbiamo concludere dopo aver letto il libro?Che la possibilità di sapere dove va il denaro, chi lo maneggia, e per quali fini, esiste. Ma lo Stato (sia il nostro, sia gli altri stati esteri, che in questo non sono da meno di noi), non ha alcun interesse a scoprire la verità su queste vicende e farle sapere.
E chi ci ha provato, appunto, è morto.


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20 mag 2008

La nobiltà nera

La Nobiltà Nera (www.disinformazione.it)
Tratto da "Le Società segrete e il loro potere nel Ventesimo secolo", Jan van Helsing, 1995


Prima di addentrarsi di più nel "grande quadro", dobbiamo fare una piccola deviazione per rendere le cose un po' più chiare. Debbo ringraziare l'ex agente del MI6, il dott John Coleman, che ha condotto una ricerca straordinaria, per le seguenti informazioni. Lui è l’unico che abbia mai scritto qualcosa in inglese sulla "Nobiltà Nera", e nel continente americano è un pioniere in questa ricerca. Ho incontrato il dott. Coleman personalmente, e posso dire che è sincero nella sua intenzione. Ma, sicuramente non sta rivelando tutto, come faccio io, per il semplice motivo che non vogliamo perdere le nostre teste.

Il dott. Coleman ci racconta la storia di un termine che non troverete in nessun libro o dizionario corrente: "La Nobiltà Nera". Sono le famiglie delle oligarchie di Venezia e di Genova, che avevano dei diritti di commercio privilegiati nel dodicesimo secolo.
Il dott. Coleman dice: "La prima delle tre crociate, dal 1063 al 1123, instaurò il potere della Nobiltà Nera veneziana, e rafforzò il potere della ricca classe dirigente.

L’aristocrazia della Nobiltà Nera ottenne il potere assoluto su Venezia nel 1171, quando la nomina del doge fu trasferita a quello che fu conosciuto come il Gran Consiglio. Esso comprendeva i membri dell'aristocrazia commerciale, e ciò fu un totale trionfo per loro. Da allora, Venezia restò nelle loro mani, ma il potere e l'influenza della Nobiltà Nera veneziana estende ben oltre i suoi confini, e oggi, nel 1986, è sentito in ogni angolo del globo. Nel 1204, l 'oligarchia distribuì delle enclaves feudali ai suoi membri, e da allora iniziò la grande crescita del suo potere e della pressione finché il governo non diventò una corporazione chiusa formata dalle più potenti famiglie della Nobiltà Nera."

La Nobiltà Nera si guadagnò il suo titolo facendo dei brutti scherzi, cosicché, quando la popolazione si ribellò contro i monopoli nel governo, come ovunque, i leaders della sommossa furono presto catturati ed impiccati brutalmente. Adoperano l'assassinio nascosto. l'omicidio il sequestro e lo stupro, mandano in rovina dei cittadini o delle imprese ostili Allora, chi sono queste famiglie? Le più importanti sono:

la Casa di Guelfo (Inghilterra)
la Casa di Wettin (Belgio)
la Casa di Bernadotte (Svezia)
la Casa di Liechtenstein (Liechtenstein) l
la Casa di Oldenburg (Danimarca)
la Casa di Hohenzollem (Germania)
la Casa di Hannover (Germania)
la Casa di Borbone (Francia)
la Casa di Orange (Olanda)
la Casa di Grimaldi (Monaco)
la Casa di Wittelsbach (Germania)
la Casa di Braganza (Portogallo)
la Casa di Nassau (Lussemburgo)
la Casa di Asburgo (Austria)
la Casa di Savoia (Italia)
la Casa di Karadjordjevic (Yugoslavia)
la Casa di Wurttenberg (Germania)
la Casa di Zogu (Albania)

come pure quelle famiglie che si trovano nell’albero genealogico dei Windsor (“Black Nobilita Unmasked Worldwide", dott. John Coleman, 1985)

Tutte le famiglie dell'elenco sono imparentate con la Casa di Guelfo, una delle famiglie originarie della Nobiltà Nera di Venezia, da cui discende la Casa di Windsor, e quindi l'attuale Regina d'Inghilterra, Elisabetta II. I Guelfi si sono talmente intrecciati con l'aristocrazia tedesca attraverso la Casa di Hannover, che ci vorrebbero varie pagine per citare tutti i loro legami. Come potete vedere in quest'albero genealogico, quasi tutte le case reali europei discendono dalla Casa di Hannover, e di conseguenza dalla Casa di Guelfo - La Nobiltà Nera. Il re inglese Hannoveriano, Giorgio I, venne dal Ducato di Luneberg, una parte della Germania settentrionale, che fu governata dalla famiglia dei Guelfi fin dal dodicesimo secolo.


Oggi i Guelfi mantengono il potere con il controllo del mercato delle materie prime. Per anni, hanno fissato il prezzo dell'oro, un articolo che non producono né possiedono per conto proprio. La Casa di Windsor controlla anche il prezzo del rame, dello zinco, del piombo e dello stagno. E come vedrete, non è un fatto casuale che le principali borse merci si trovino a Londra. Le Società controllate dalle famiglie della Nobiltà Nera sono la British Petrolcum , l'Oppenheimer, la Lonrho , la Philbro ed altri. Un'altra famiglia della Nobiltà Nera è il Grosvenor in Inghilterra. Per secoli, questa famiglia visse, come la maggior parte delle famiglie reali europee, con i canoni delle terre cedute in proprietà di superficie. Oggi, questa famiglia possiede almeno 300 acri (1.213.800 mq) nel centro di Londra! Le proprietà non sono mai state vendute, ma sono date in affitto con un contratto di locazione per 39 anni - il canone delle terre nel medioevo.

Il Grosvenor Square, dove si trova l'ambasciata americana, appartiene alla famiglia Grosvenor, come pure Eaton Square. Nell'Eaton Square, gli appartamenti sono affittati a £ 25.000 al mese, e l'importo non comprende le spese di manutenzione. Queste cifre vi daranno un'idea del patrimonio immenso che le famiglie della Nobiltà Nera raccolgono dai canoni d'affitto, e perché le famiglie come i Windsor non sono affatto interessate al progresso industriale con la popolazione addizionale che mantiene. Questa è l'unica ragione per cui queste famiglie "nobili" sono dietro alla maggior parte, se non a tutti, i movimenti ambientalisti del mondo, che in definitiva mirano in modo velato a ridurre l'aumento della popolazione. Il principe Filippo ed il principe Carlo sono i simboli più in vista di questi movimenti, ed ambedue hanno parlato spesso con una totale insensibilità del bisogno di liberare il mondo di persone non desiderate. ("Black Nobility Unmasked Worldwide", dott. John Coleman)

Ma perché vi parlo della Nobiltà Nera? Perché sono i fondatori della società segreta dei nostri tempi da cui nascono tutte le altre che sono legate agli Illuminati - il "Comitato dei 300". Come vi farò vedere, il Club di Roma, il CFR, il RIIA, i Bilderberg, le Nazioni Unite, la Tavola Rotonda ... tutti nascono dal "Comitato dei 300", e quindi, dalle famiglie della Nobiltà Nera europea. Bene, e ora veniamo al punto più importante. Il dott. Coleman ha avuto perfettamente ragione fino adesso. Lui pensa che la Nobiltà Nera europea sia la causa di tutto quel che non va. Però, almeno dal 17° secolo, ogni casa reale europea in assoluto è stata infiltrata dagli ebrei. Consideriamo il principe Carlo! Vi renderete conto di chi erano i suoi antenati. La Casa di Hannover sembra essere tedesca, ma è ebrea. Anche la Casa di Asburgo. Allora, non furono in realtà i tedeschi che s'impadronirono del trono britannico. Brillante, non è vero? (Le fonti: "Serni Goter" di Philip Stauff e "Judenblut im deutschen Adel" (Sangue ebrea nella Nobiltà tedesca) di Otto Fúrst von Battailler). La Nobiltà Nera europea ha la collaborazione delle famiglie americane come i Harriman ed i McGeorge Bundy

Una lista delle principali organizzazioni note degli Illuminati

Il Consiglio dei Tredici "Il Grande Consiglio dei Druidi - i tredici grandi druidi formano il sacerdozio dei Rothschild"
Il Consiglio dei Trentatrè "Vi si trovano i più importanti frammassoni del mondo politico, economico e religioso. Essi sono l'élite dal ‘Comitato dei Trecento’." (Così sostengono Todd e Coralf).
Il Comitato dei Trecento Fu fondato dalla Nobiltà Nera nel 1729 mediante la BEIC (British East India Company, la Compagnia delle Indie) per occuparsi dell'attività bancaria internazionale, dei problemi legati al commercio e per sostenere il traffico dell'oppio. E’ controllato dalla Corona britannica. Comprende l'intero sistema bancario mondiale e i più importanti rappresentanti delle nazioni occidentali. Tutti le banche sono collegate ai Rothschild attraverso il "Comitato dei Trecento". Tutte le organizzazioni elencate nelle pagine seguenti sono state "create" dal Comitato dei Trecento.

Il dott. John Coleman pubblicò nel suo libro "Conspirators' Hierarchy: The Committee of 300" i nomi di 209 organizzazioni, 125 banche e 341 membri passati e presenti del comitato dei quali ve ne elencherò soltanto alcuni:

Balfour, Arthur Brandt, Willy Bulwer-Lytton, Edward (l'autore di "The Coming Race") Bundy, McGeorge Bush, George Carrington, Lord Chamberlain, Huston Stewart Constanti, Casa di Orange Delano, famiglia. Frederic Delano fu membro del consiglio d'amministrazione della Federal Reserve Drake, Sir Francis Du Pont, famiglia Forbes, John M. Federico IX, re di Danimarca George, Lloyd Grey, Sir Edward Haig, Sir Douglas Harriman, Averill Holienzollern, Casa di House, colonnello Edward Mandell Inchicape, Lord Kissinger, Henry Lever, Sir Harold Lippmann, Walter Lockhart, Bruce Loudon, Sir John Mazzini, Giuseppe Mellon, Andrew Milner Lord Alfred Mitterand, Frangois Morgan, JP Norman, Montague Oppenheimer, Sir Henry Palme, Olof la principessa Beatrix la regina Elisabetta II la regina Giuliana Rainier , il principe Retinger, Joseph Rhodes, Cecil Rockefeller, David Rothmere, Lord Rothschild, il barone Edmond de Shultz, George Spellman, il cardinale Thyssen-Bornemisza, il barone Hans Heinrich Vanderbilt, la famiglia von Finck , il barone August von Habsburg, Otto von Thurn und Taxis, Max Warburg, S.G. Warren, Earl Young, Owen

Link utili sull'argomento:
http://www.disinformazione.it/Nuovo%20Ordine%20Mondiale.htm

13 mag 2008

Matrix: il sorpasso


Petro


Ultimamente non ho molto tempo da dedicare a questo blog e di fatto anche sta sera stavo lavorando sul mio portatile, ma la casa era troppo silenziosa,così mentre mi stavo preperando un caffè ho acceso la tv e mi è apparso il faccione di Mentana,istintivamente stavo per cambiare canale, ma poi mi sono accorto che l'argomento della serata era abbastanza interessante così per mia sfortuna sono rimasto ad ascoltare e ovviamente Mentana e i suoi ospiti mi hanno rovinato la "seconda" serata.

Ho sempre pensato che un giorno Mentana sarebbe riuscito a raggiungere e sorpassare Vespa per quanto riguarda indecenza,falsità e bassezza della trasmissione, ma fino ad oggi non era mai successo.
Questa sera ho assistito ad uno spettacolo deprimente,che mi ha subito rammentato lo squallore della società in cui vivo, lo squallore di una società alla quale non sento più di appartenere.


Ogni tanto sento qualche politico affermare "mi scusi, ma allora se Berlusconi è stato rieletto vuol dire che i cittadini sono degli idioti? " e non posso che rispondere " purtroppo si", siamo un popolo di idioti e di ignoranti, ma sopratutto siamo un popolo o meglio una società che è stata spogliata di tutti i valori acquisiti col passare dei secoli; questo è un dato certo,visibile e constatabile giorno dopo giorno, la domanda da porsi è " Di chi è la colpa?" perchè ci deve essere necessariemente un colpevole, un mandante e degli esecutori,perchè è impossibile che un intero popolo o la maggioranza di esso cada nell'ignoranza volontariamente,per scelta.

Di chi è la colpa? chi può trarre interesse da cio? i lettori del blog sanno già la risposta,non è difficile....

Diffadate dai media, stanno lavorando per voi, per rendervi inoffensivi, per rendervi incapaci di pensare autonomamente,per rendervi incapaci di ribellarvi infine per rendervi schiavi...
Io oggi ho subito un attentato, un attentato alla mia intelligenza, un attentato orchestrato dai politici e dai giornalisti presenti alla puntata che ripetendo un infinita serie di cazzate e falsità tentevano di convicermi senza alcuna prova o argomentazione che erano loro ad aver ragione ed io torto; e questo è stato possibile per il semplice fatto che oggi è vero solo ciò che "passa" in televisione, e se un politico dice una falsità e nessuno lo smentisce questa viene accolta dalle masse come verità.


Diffidate dai media....


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3 mag 2008

Il dramma palestinese...la verità sui crimini israeliani...


Petro

Nel mondo vi è un luogo dove da più di cinquant'anni vengono commessi con la complicità dell'occidente orrendi crimini,dove vengono violate senza suscitare il minimo scalpore risoluzioni Onu e convenzioni internazionali,vi è un popolo che viene sterminato e perseguitato,vi è infine una nazione colpevole di tutto ciò Israele.
Da anni i sionisti commettono orrendi crimini,da anni hanno instaurato un regime basato sulla violenza,un regime che etichetta come estremisti coloro che si oppongono,e come antisemiti i pochi giornalisti e studiosi che denunciano tali crimini.

"Lo Stato d’Israele è stato creato con l'obiettivo principale di destabilizzare il Medio Oriente. Gli Usa e i paesi europei hanno finanziato il terrorismo israeliano fin dall’inizio, e ad oggi forniscono ingenti quantità di armi e di finanziamenti. Israele riceve almeno due miliardi di dollari ogni anno per "aiuti militari". Si tratta di denaro che sarà utilizzato per realizzare il progetto di sterminio del popolo palestinese.

Oggi Israele è l'unico Stato al mondo che rifiuta che vengano definite le proprie frontiere, eppure è stato accolto all'Onu. Il mancato riconoscimento delle frontiere indica che Israele ritiene di avere diritto ad occupare nuove terre e non si sente obbligato a rispettare le leggi internazionali e le risoluzioni dell'Onu. Le autorità israeliane hanno interesse a tenere sottomesso il popolo palestinese, per continuare ad esercitare sul territorio un dominio coloniale. Le autorità occidentali sono complici del piano criminale sionista per la sottomissione dei popoli islamici, architettato al fine di saccheggiare le risorse petrolifere e imporre il proprio modello economico-finanziario."( Antonella Randazzo)

Se volete approfendire questi argomenti ed avere una visione della questione medio-orientale differente da quella proposta dai media vi invito a leggere questo articolo di Antonella Randazzo ( Prima e seconda parte)

http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/04/sangue-e-orrore-in-palestina-parte_30.html
http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/04/sangue-e-orrore-in-palestina-parte.html

1 mag 2008

Soros nel calcio o Soros a calci??


Fonte: http://www.movisol.org/


Nei giorni della sonora sconfitta subita dal liberismo economico – rappresentato da chi voleva che su Alitalia decidesse il mercato, in materia di sicurezza la soluzione stesse in costosi braccialetti-gps, in materia di rilancio dell’economia le liberalizzazioni fossero il perno dell’azione di politica economica – , a Roma si tenta l’ “Operazione Soros”. Per la serie che quando Leporello fallisce, è Don Giovanni stesso che interviene.

L’ “Operazione Soros” consiste nell’introdurre uno dei padrini della finanza mondiale in un paese come l’Italia che avrebbe dovuto attuare la fase 2 dell’ “Operazione Britannia”, ovvero la terapia shock di cui tanto Veltroni ha parlato. Questa terapia shock doveva consistere nella seconda ondata di liberalizzazioni che dovevano consentire la finanziarizzazione di interi settori economici – quello dei trasporti e delle aziende municipalizzate in primis – di modo che il nostro paese desse il proprio contributo al processo di rifinanziamento della bolla speculativa internazionale scoppiata in modo evidente nel luglio 2007 con la detonazione procurata dalla c.d. crisi dei mutui subprime. La liberalizzazione-privatizzazione del settore dei trasporti e delle aziende municipalizzate però stenta; alle istanze demagogiche della tutela del consumatore e dell’abbassamento di prezzi e tariffe si è opposto il mondo del lavoro che ha intuito il vero obiettivo della campagna ideologica, dopo i pacchi tirati dal complesso finanziario (tramite politica e media) nel periodo ’92-2000.

Ora, dopo un’operazione di repulisti della reputazione dello speculatore George Soros, che da qualche anno viene tentata dai media di mezzo mondo, l’obiettivo sarebbe quello di avvicinarlo alla stanza dei bottoni del bel Paese, con la solita operazione simpatia che l’acquisto di una società di calcio consente di attuare.

Ma vediamo chi è George Soros.

Soros è uno speculatore americano di origini ungheresi. Beppe Grillo lo definì durante un suo spettacolo a Firenze del gennaio 2004 come “modello di capitalismo costruttivo, capitalismo etico”. Ma Beppe Grillo, non a caso, fa il gioco della finanza internazionale.

Il sedicente filantropo Soros mise in ginocchio mezza Europa nel settembre ’92 con una serie di attacchi speculativi diretti contro sterlina inglese, franco francese e lira italiana. Questa azione di guerra finanziaria rappresentò l’ultimo decisivo passo per la distruzione dello Sistema monetario europeo e l’avvio della fase di privatizzazione delle aziende di Stato oggi in mano ai grandi centri finanziari. Tanto per fare un esempio, la Banca d’Italia a causa degli attacchi speculativi alla lira italiana ci rimise 15.000 miliardi nel giro di un mese. Nello stesso mese, la lira perse il 30% del suo valore. Ovviamente a rimetterci furono sì le banche centrali italiane, inglesi e francesi, ma in modo più diretto le rispettive popolazioni. Una perdita del 30% del proprio valore, per la lira, ha voluto dire per i cittadini italiani perdere capacità d’acquisto del 30% su ogni prodotto importato.

Secondo la stampa economica, Soros avrebbe incassato nel giro di pochi giorni, grazie ai crolli del settembre ’92, almeno 28 milioni di dollari contro la lira italiana e ben 84 milioni di dollari contro la sterlina inglese. Se discutere di queste cifre rischia di essere pura cronaca, ben più interessante è rifarsi alla ratio ispiratrice della morale di Soros. In un’intervista rilasciata al quotidiano inglese The Guardian il 19 dicembre 1992, e riportata anche dal documento Lo sviluppo moderno dell’attività finanziaria alla luce dell’etica cristiana, preparato dalla Commissione pontificia Justitia et Pax, Soros testualmente dice: ‹‹Sono certo che le attività speculative hanno avuto delle conseguenze negative. Ma questo fatto non entra nel mio pensiero. Non può. Se io mi astenessi da determinate azioni a causa di dubbi morali, allora cesserei di essere un efficace speculatore. Non ho neanche l’ombra di un rimorso perché faccio un profitto dalla speculazione sulla lira sterlina. Io non ho speculato contro la sterlina per aiutare l’Inghilterra, né l’ho fatto per danneggiarla. L’ho fatto semplicemente per far soldi››. E questo sarebbe un filantropo? Soros crede di giocare ai soldatini oppure capisce che quegl’interventi speculativi hanno stroncato intere economie nazionali e ridotto alla fame intere famiglie?

Non contento dei lauti guadagni ottenuti sul territorio europeo, nel ’97 diede il via alla crisi del Sud-Est asiatico riducendo alla povertà qualche decina di milioni di famiglie e andando in escandescenze contro il Primo ministro malaysiano Mahathir Bin Mohamad quando questi, per eludere gli attacchi speculativi contro la moneta del proprio paese, istituì il controllo dei cambi e dei capitali nel settembre ’98.

Soros è anche il principale finanziatore della campagna mondiale per la legalizzazione degli stupefacenti (marijuana, cocaina e LSD).

Poi, gli interventi di Soros non hanno avuto scrupolo di fronte ad ingerenze direttamente politiche. Accusò l’allora Presidente peruviano Alberto Fujimori, di essere un “dittatore”. Il “dittatore” del caso stava sgominando l’organizzazione narco-terrorista di Sendero Luminoso. Il successore di Fujimori, Alejandro Toledo, ammetterà di avere ricevuto un milione di dollari da Soros per la propria campagna elettorale.

Soros è anche il sostenitore della “società aperta”. Il nome è sicuramente accattivante, ma in realtà di cosa si tratta? Il punto è focale, visto che Soros si è sentito in “dovere” di fondare l’Open Society Institute. In parole povere, egli punta a smantellare gli Stati nazionali, e di fatto, la situazione va proprio in quel senso. FMI, WTO, Trattati di Maastricht e di Lisbona sono la concretizzazione di quel modo di vedere il mondo. Cinque, sei, dieci burocrati che non possiedono alcun tipo di legittimazione popolare, ma che decidono le sorti di interi continenti e delle loro popolazioni. Più dettagliatamente, in un’intervista del 12 marzo ’98 rilasciata alla rivista Liberal, lo speculatore ci offre maggiori lumi: ‹‹Lasciati a loro stessi gli Stati non mantengono la pace. C’è bisogno di una organizzazione internazionale diretta a mantenerla. Può essere un impero, o può essere un equilibrio di forze […] le Nazioni Unite hanno fallito […]. Nel diciannovesimo secolo avevamo anche un sistema capitalista globale. Ed era la Gran Bretagna a rappresentare il potere imperiale che manteneva la stabilità […]››.

Tra le ultime notizie riguardanti Soros: il viaggio che fece Rutelli nel giugno 2005 negli Stati Uniti, e durante il quale si incontrò anche con lo speculatore. Alla luce di tutto ciò, è meglio che la A.S. Roma Calcio finisca nelle mani di qualche altro imprenditore. Soros a Roma vorrebbe sicuramente dire avere un pericoloso agente dell’oligarchia finanziaria in casa. Invece di fargli fare un affare e di mettercelo in casa, sarebbe più opportuno riaprire le inchieste che lo riguardano per violazione del codice penale in materia finanziaria. Il nuovo Governo ha di fronte a sé una difficile opera di lotta, che passa soprattutto per una Nuova Bretton Woods, contro quei potentati finanziari che stanno portando il pianeta alla deriva. Soros a Roma non aiuterebbe.

Claudio Giudici
Movisol

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