9 ott 2009

Massoneria in Italia: un po' di dati



Questo post è decicato a tutti i lettori\amici che quando parlo di Massoneria fanno sempre domande del tipo: "ma quanti sono i massoni?" "chi sono?" ecc ecc..

Una realtà in forte crescita



La Massoneria è,in Italia un fenomeno di grande espansione. I dati ufficiali, forniti dalle principali obbedienze massoniche, mostrano un trend di continuo aumento in termini di consistenza numerica e sopratutto di domande di ammissione.
Le tre principali famiglie massoniche italiane - il Grande Oriente d'Italia,la Gran Loggia Nazionale d'Italia, la Gran Loggia Regolare d'Italia- registrano una vera e propria corsa al grembiulino, una diffusa voglia di squadra e compasso.

I dati,aggiorati al 30 Marzo 2007, del Grande Oriente d'Italia,sono in questo senso significativi. Gli iscritti alla principale comunione massonica italiana,guidata dal 1999 dall'avvocato Gustavo Raffi, sono passati da 12639 del 98' a 18117 del 2007.
Una crescita costante e progessiva,realizzata nonostante il grave danno d'immagine portato da scandali come quello della P2 o dall'inchiesta sui rapporti tra mafia e massoneria deviata del 92', sfociati nella scissione del Grande Oriente e nella nascita della Gran Loggia Regolare d'Italia.
Nonostante questi eventi sfavorevoli il Goi ha continuato a crescere e oggi regioni come la Toscana contano, solo per il Grande Oriente, su 2755 affiliati,segiuta dalla Calabria con 2171 affiliati e dal Piemonte con 1729 iscritti.
Seguono poi la Sicilia (1606 affiliati), il Lazio (1512), la Lombardia (1386),l'Emilia Romagna(967),la Liguria (943), la Sardegna (892), l'Umbira(891), la Puglia(753), le Marche(731),la Campania-Lucania (720),il Veneto (385),il Friuli (271), l'Abruzzo-Molise (262) e il Trentino (143).

Ma è sopratutto la richiesta di nuove adesioni a sorprendere. Il Gran Maestro Gustavo Raffi parla di una media di 1000-1500 nuove domande di ammissione all'anno.
Dati impressionanti che testimoniano quanto sia alto negli italiani il desiderio di essere cooptati in associazioni che fanno del segreto il loro punto di forza.

Gode di ottima salute anche la Gran Loggia Nazionale d'Italia,detta più comunemente di Piazza del Gesù- Palazzo Vitelleschi (dal nome della sede) costituita nel 1944 e a fin dal 1955 è una comunione mista ossia ammette all'iniziazione anche le donne.
La Gran Loggia conta su oltre 8800 iscritti e si stima che una percentuale attorno al 27% sia costituita da donne.
In un incontro pubblico, il Gran Maestro della Gran Loggia, Luigi Danesin ha affermato che sono aumentati gli iscritti alle sue logge ( 400 logge in Italia e 8 all'estero)sopratutto tra i giovani, infatti l'età media si è abbassata dai 65 a 55 anni; Danesin ha anche parlato di un'impennata di iscrizioni in rosa, + 25% a livello nazionale e ha sottolineato che nell'obbedienza di piazza del Gesù le donne hanno par condicio da sempre e possono salire la scala iniziatica fino in cima ovvero fino al grado 33 senza subire discriminazioni si sorta.

La terza comunione più diffusa sul territorio italiano è la Gran Loggia Regolare d'Italia e conta su circa 3000 affiliati.
Quanto alla caratterizzazione del massone italico, la fascia di età tra i 18-25 anni rappresenta il 6% degli affiliati per il Goi e il 9% per la Gran Loggia, quella tra i 25 e i 40 anni rappresenta mediamente il 22 % degli affiliati, mentre risulta essere la componente primaria della massoneria italiana (40%) la fascia d'età compresa tra i 40 e i 60 anni.

Ma veniamo ora alla componente sociale della Massoneria:

Per il Grande Oriente, l'analisi dell'appartenenza in termini professionali evidenzia un prevalere del ceto sociale medio. E' infatti limitata l'appartenenza di operai (2%), mentre gli insegnanti rappresentano il 20 %, un dato che, sommato a quello degli impiegati pari all'11 per cento, mostra un lieve superamento dei lavoratori dipendenti nei confronti dei liberi professionisti (30 %). Rilevante anche la componente impreditoriale (15%) e quella dei pensionati (22 %).

Per la Gran Loggia d'Italia invece i dati disponibili mostrano una composizione più elitaria, inafatti i liberi professionisti rappresentano il 45 per cento del totale; i lavoratori dipendenti rappresentano solo il 20 per cento, mentre gli imprenditori rappresentano il 25 per cento e i pensionati l'11%.

Nelle varie obbedienze vi è comunque una netta crescita dei lavoratori dipendenti e di gruppi sociali assimilabili, che indica una tendenza all'allargamento della base sociale della massoneria italiana.
Quanto ai titoli di studio si può rilevare per le tre famiglie massoniche una sostanziale omogeneità dei dati per la fascia più bassa ( titolari di diploma della scuola dell'obbligo sono il 5%); mentre i laureati rappresentano il 60% per la Gran Loggia d'Italia e il 70 per cento per il Grande Oriente.

Sommando ai dati delle tre principali comunioni massoniche quelli più difficilmente valutabili di altre obbedienze spurie o irregolari si raggiunge e si supera il ragguardevole numero di oltre 30000 massoni in tutta Italia.
Una cifra considerevole se si tiene conto che un altro gruppo, spesso ritenuto antagonista, l'Opus dei, raggiunge in Italia poco più di 5000 aderenti.
I "fratelli d'Italia" godono quindi di ottima salute e il loro network di potere è più forte che mai.



TRATTO DA "FRATELLI D'ITALIA", FERUCCIO PINOTTI,BUR 2007


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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Questi dati sono un po vecchi anche se rendono l'idea ...
Un "fratello" di passaggio ...

Petro ha detto...

Lo so sono del 2007, ma non ne ho di nuovi così precisi...ti ringranzio per il commento..

Anonimo ha detto...

PDF LISTA NOMINALE
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