29 apr 2008

Beppe Grillo non si smentisce....Al V2day "censura" l'argomento signoraggio...


In questo video il nostro caro Beppe è alle prese con un signore che sciaguratamente insiste nell'invitare lo stesso Grillo a parlare di signoraggio,visto che l'argomento della discussione erano proprio le banche...Come si sarà comportato il nostro eroe nazionale davanti a questa insistente richiesta?

Ovviamente come al solito,ossia censurando e minimizzando il tutto.

Per farla breve: prima invita lo sfortunato contestatore ad andare dietro le quinte promettendogli che lo farà parlare dal palco( da quel momento del simpatico signore si perderà ogni traccia),poi afferma che "quelli" che parlano del signoraggio hanno ragione,che conosce Auriti ecc.. ma che non devono rompere i coglioni a lui sul signoraggio e riprende a parlare tranquillamente di agricoltori sardi.

Se ho ben capito il pensiero di Grillo è il seguente: " voi del signoraggio avete ragione,tant'è che me ne sono occupato fino a pochi anni fa,ma adesso( che lavoro per la Caseleggio Associati e con il mio blog informo milioni di persone) non mi dovete più rompere i coglioni con sto signoraggio"

Perchè??
Perchè Grillo minimizza il signoraggio ("che è la causa di tutti i mali") continuando a non occuparsene? Che senso ha continuare a lottare (giustamente) contro giornali,tv,inceneritori e politica pur sapendo che a controllare e determinare tutto questo sono le stesse persone che traggono profitto dal signoraggio monetario?

Capite che non ha senso?

Vi faccio un esempio; mettiamo che il signoraggio sia un albero secolare che ho nel giardino di casa e che impedisce alla "luce" di passare attraverso le finistre,lasciandomi così perennemente al buio e che ad un certo punto spunta un giardiniere( Grillo) che si offre di risolvermi il problema. Il giardiniere (Grillo)però continua inspiegabilmente a tagliare solo le foglie,lasciando completamente intatto l'albero. In questo modo entra solo momentaneamente un pò di luce poichè prima o poi il grosso e secolare albero che è sopravvisuto a molti inverni ricrearà tutte le foglie che c'erano prima e magari anche più resistenti....Di conseguenza tutto il lavoro svolto dal giardiniere è risultato non solo inutile, ma anche dannoso...

Spero che la favoletta vi sia piaciuta,vi consiglio di vedere il video dal 4 minuto in poi...


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23 apr 2008

Sistema finanziario e potere

Su proposta di un lettore vi invito a leggere un articolo di Antonella Randazzo (autrice di Dittature:la storia occulta, Roma Predona, Il colonialismo italiano in Africa, 1870-1943, La Nuova Democrazia. Illusioni di civiltà nell'era dell'egemonia Usa) il link su cui dovete cliccare è il seguente:
http://www.disinformazione.it/sistema_finanziario_e_potere.htm

Potete andare direttamente sul Blog di Antonella Randazzo cliccando nell'elenco dei link presente a lato. Buona lettura..

La balla del sitema che si autoregola


DI MATT VIDAL
(Tratto da www.comedonchisciotte.org)
"La crisi è inerente all'economia di mercato capitalista"

Le cauzioni e il sistema bancario-ombra


[Il mese scorso] la Federal Reserve ha incrementato gli attuali sforzi per porre termine alla fiorente crisi finanziaria. La Fed ha prima escogitato una iniezione di denaro a beneficio della banca di investimenti Bear Stearns in fallimento, un gigante di 86 anni di Wall Street, e subito dopo ha facilitato l'acquisto della Bear da parte della JP Morgan Chase.

Il prestito di denaro da parte della Fed direttamente ad una banca di investimenti, una mossa senza precedenti, segue le orme dell'approvazione da parte del governo Usa lo scorso mese di un pacchetto di stimolo economico da $ 170 miliardi. Ancora una volta lo Stato si muove in soccorso del cosiddetto libero mercato.

L'economia di mercato viene celebrata tanto per la sua ipotetica capacità naturale di autoregolarsi tanto quanto per la sua associazione teorica con l'efficienza, l'innovazione e la libertà. Ma appena vengono rimossi i paraocchi ideologici della teoria del libero mercato la storia reale dei mercati mostra coerentemente che l'economia capitalista di mercato, incline alla crisi, è tutt'altro che capace di autoregolarsi ed è, in tutti i casi di successo, profondamente dipendente da un esteso ed attivo intervento dello Stato.

Si potrebbe guardare a ruolo dello Stato nello stabilire un mercato sostenibile del lavoro (tramite i Factory Acts ) e nell'assicurare il commercio internazionale nell'Inghilterra del diciannovesimo secolo; nel creare un sistema monetario internazionale stabile all'inizio del ventesimo secolo, compresa la creazione della Federal Reserve Usa, del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale; o nello sviluppare attivamente le vincenti economie esportatrici delle “tigri dell'est asiatico” e della Cina alla fine del ventesimo secolo. Ma l'attuale crisi fornisce un caso di studio sulla fragilità e sulla estrema dipendenza dallo Stato del “libero” mercato.

I guai della Bear, la prima banca di Wall Street a fallire, sono iniziati la scorsa estate quando due dei suoi hedge funds specializzati nel mercato dei mutui subprime sono crollati. La potente Bear, detentrice di debiti 30 volte di più che di capitale, è stata alla fine messa al tappeto da una corsa vecchio stile agli sportelli.
Ad oggi, oltre ad un elevato numero di consumatori attirati da loschi mutui, la debacle dei mutui subprime ha messo fuori combattimento titani come la Countrywide e la Bear Stearns, il fondo speculativo Carlyle Capital, insieme ad altre aziende di prestito più piccole.
L'attuale crisi, però, è qualcosa di più che prestiti tramite mutui dubbi, scommesse sbagliate, e perdita di fiducia nel mercato. Dietro alla crisi dei mutui vi è un sistema regolatore disattento e lo sviluppo di un sistema bancario ombra--complessi strumenti finanziari creati dalla comunità degli investimenti e commerciati privatamente al di fuori della struttura regolatrice esistente.

In termini più ampi, le bolle che si stanno attualmente sgonfiando nel mercato immobiliare e in quello del credito provengono in ultima analisi dalla speculazione, alimentata in maniera significativa da una politica monetaria approssimativa da parte della Fed sin dalla fine degli anni 90. L'attuale crisi di liquidità è iniziata nel momento in cui le bolle sono infine iniziate a scoppiare, una situazione peggiorata dal fatto che i protagonisti chiave sono banche sovraquotate.

La crisi è inerente all'economia di mercato capitalista

Le fondamenta sottostanti a tutti questi problemi macroeconomici si trovano nella economia reale--la produzione di beni e servizi. I problemi nell'economia reale, al contrario di quelli nell'economia cartacea del settore finanziario, sono gli stessi di quando Marx ha per la prima volta articolato una teoria su base storica dell'economia capitalista (mentre altri economisti continuavano a teorizzare le virtù dei mercati completamente liberi); di fatto la contraddizione tra produzione socializzata e appropriazione privata e le tendenze generate dall'anarchia del mercato.

L'anarchia dei mercati, popolati da individui alla ricerca del profitto e imprese che competono all'ultimo sangue, genera rapidamente forti pressioni su agenzie regolatrici quali le banche centrali (come è la Fed). Le banche centrali e altri agenti regolatori possono solo tentare di mitigare le oscillazioni del mercato ed evitare gli effetti peggiori dovuti alle tendenze dell'anarchia di mercato, prevenire cioè episodi quali la Grande Depressione che sono l'esito naturale di mercati non regolamentati: la speculazione porta a bolle speculative e infine alla corsa agli sportelli.

Ad un livello ancora più fondamentale ci sono i problemi risultanti dalla contraddizione tra produzione socializzata e appropriazione privata. Sebbene la produttività delle aziende americane sia una funzione della capacità lavorativa coordinata dei lavoratori, il profitto viene privatamente espropriato dai proprietari e dalle loro organizzazioni.
L'appropriazione privata ha generato livelli estremi di diseguaglianza nei salari; la frazione del lavoro manuale nei guadagni in produttività negli Usa è andata declinando negli ultimi trent'anni, e la retribuzione è di nuovo completamente desincronizzata dai livelli di sforzo e di abilità quanto lo era all'inizio del ventesimo secolo.
La concentrazione della ricchezza nelle mani di una piccola percentuale della popolazione, che genera seri problemi per il potere di acquisto dei normali lavoratori, è stata provata essere una causa fondamentale degli sbilanciamenti economici che hanno portato al crollo del mercato azionario nel 1929.

Più in generale, il problema di far combaciare domanda e offerta, o nello specifico assicurare che un alto livello di domanda vada incontro alle capacità dell'offerta, è un problema duraturo delle economie capitaliste. Fu temporaneamente affrontato dalle politiche Keynesiane di gestione della domanda nei decenni tra la seconda guerra mondiale e i primi anni 70. Da allora la soluzione istituzionale al problema di far incontrare domanda e offerta è stata una economia funzionante sulla spesa di debiti, che includono il deficit commerciale, banche sopravvalutate e consumatori che spendono su crediti finanziati da una combinazione di proprietà e bolle immobiliari.

Queste contraddizioni e problemi nell'economia reale sono intimamente collegati all'attuale crisi. Secondo Stephen S. Roach di Morgan Stanley Asia, “ negli ultimi sei anni i consumatori a basso reddito hanno compensato i deboli incrementi nelle loro buste paga estraendo capitale dalla bolla immobiliare, prendendo prestiti a tasso ribassato che si poggiavano sulla bolla del credito.”

La politica dietro all'economia

Sebbene le crisi siano inerenti al capitalismo, l'attuale crisi, che affonda le sue radici in parte nel sistema bancario ombra, è un esito naturale delle politiche neoliberiste. Il liberismo classico, la dottrina politica della libertà individuale e del governo limitato, è stato l'ordine politico regnante sino a che un mercato non regolamentato implose negli Usa alla fine degli anni 20, dando inizio a una forte depressione mondiale.

Da queste rovine emersero tanto il New Deal che il consenso Keynesiano, che portarono alla nozione condivisa che lo Stato deve giocare un ruolo fondamentale nell'economia: stabilendo una rete di salvataggio e gestendo attivamente la macroeconomia.
Ma mentre i tassi di profitto delle aziende vennero schiacciati e la competizione internazionale si intensificò all'inizio degli anni 70, le condizioni erano mature per un ritorno politico di sostenitori del libero mercato.
Così nacque il neoliberismo, il progetto politico post-Keynesiano di riaffermare--come politica statale ufficiale--la dottrina che il libero commercio e la deregolamentazione sono le vie migliori per assicurare efficienza economica, crescita economica e libertà individuale.

Lontano dall'essere un mercato libero e che si autoregola l'economia neoliberista di oggi è fortemente organizzata dallo Stato e da una varietà di istituzioni, quasi tutte strutturate esplicitamente negli interessi degli investitori contro quelli delle famiglie lavoratrici. La cosiddetta deregolamentazione andrebbe più giustamente chiamata regolamentazione neoliberista.
Lo stesso sistema che sta generando l'attuale crisi finanziaria, e che ha generato la crisi manifatturiera in cui sono stati persi 3,7 milioni di posti di lavoro negli scorsi sette anni, non è affatto il vecchio libero mercato. Piuttosto è capitalismo neoliberista che, nel corso di trent'anni, ha anche generato una crescente diseguaglianza e un'instabilità del mercato del lavoro.

Un ambiente decisionale più sano inizierebbe dal rigettare il dogma dei mercati che si autoregolano, in modo che le istituzioni regolatrici possano essere fortificate e l'investimento pubblico drammaticamente aumentato. Lo Stato dovrebbe anche investire in infrastrutture estremamente necessarie e potrebbe sviluppare una politica industriale orientata all'esportazione per aiutare a bilanciare l'economia guidata dal debito.

Infine, per affrontare gli attuali problemi economici--crisi, scuole e infrastrutture con pochi finanziamenti, diseguaglianza, povertà, ecc.-- dobbiamo rigettare l'intera ideologia del libero mercato. La libertà è qualcosa di più che la scelta tra dozzine di tipi di televisioni. L'efficienza è importante ma accorti investimenti e interventi statali possono aumentare l'efficienza e c'è un ampio spazio per compromessi potenzialmente soddisfacenti tra gli estremi dell'ipercapitalismo in stile americano e dell'economia pianificata in stile sovietico.

Matt Vidal è Postdoctoral Fellow presso lo “UCLA Institute for Research on Labor and Employment”. Può essere contattato all’indirizzo mvidal@irle.ucla.edu.

Titolo originale: "So Much for the Self-Regulating Market"

Fonte: http://www.counterpunch.org
Link
26.03.2008

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da ALCENERO



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18 apr 2008

Il papa e Bush, sacro e profano..o forse no?

Petro
Il papa è appena tornato dal suo viaggio negli Usa durante il quale ha incontrato il Presidente Bush che non ha perso l'occasione per ribadire la propria fede in Dio e la propria campagna in difesa dei valori della cristianità. Non c'è nulla di cui stupirsi in queste dichiarazioni,sono tipiche di tutti i leader occidentali, però bisogna porsi alcune domande: Siamo sicuri che la fede di questi leader non sia solo di "facciata"?
Ad esempio cosa direbbe il papa a Bush se sapesse che il buon Presidente si diverte in estate a passare qualche settimana nei boschi della California vestito di rosso davanti ad un gufo di 15 metri detto Moloch?

Immaggin di fine anni '20


Proprio così, dovete sapere che molti tra i grandi della terra sono memri del Bohemian Club che da più di cento anni riunisce nel Bohemian Grove i leader dell'economia e della politica mondiale.


da Wikipedia


Il Bohemian Club è una organizzazione fondata nel 1872 a San Francisco da un gruppo di giornalisti. Nel 1891 l'organizzazione spostò parte della sua attività nell'omonimo "Bohemian Grove", un bosco di sequoie esteso circa 1000 ettari e sito a Monte Rio, in California, di proprietà del club ufficialmente dal 1901.
Il Bohemian Grove si trova al centro di un territorio storicamente chiamato la "sacra Sonoma" e abitato dalla tribù dei Pomo. La cosiddetta "Via della Morte" (dove i Pomo compivano riti divinatori e di cremazione) ed altri luoghi di Sonoma sono tuttora oggetto di grande interesse da parte di seguaci di riti neopagani. Queste sette attribuiscono al Bohemian Grove un singolare significato poiché credono sia posto all'incrocio di due "linee esoteriche" che collegano i principali siti sacri di Sonoma.


Il Bohemian Club organizza dal 1899 un elitario campo estivo di due settimane a cui partecipano anche migliaia di invitati, prevalentemente personaggi rilevanti del mondo politico ed economico. In questi incontri si partecipa a rituali pagani, a conferenze e a spettacoli di intrattenimento di vario genere. Il primo sabato del campo estivo si compie il tradizionale rito del "Cremation of Care" (traducibile con "cremazione dell'intento") chiaramente di origine occulta: una processione funebre a lume di torcia con uomini vestiti di rosso e con legni appuntiti addosso che concludono il rito con l'apertura di una bara contenente uno scheletro nero di legno vestito da donna, rappresentante appunto il "Care".
....
Tra i manufatti presenti nel Bohemian Grove il più rilevante è un enorme gufo stilizzato alto circa 15 metri attorno al quale si svolgono tutti i riti. Il gufo, chiamato Moloch, è anche presente nel logo del Bohemian Club e su altri edifici presenti nel bosco. Moloch è una antica divinità pagana a cui era dedicato un culto che prevedeva anche sacrifici umani. Il famoso anchorman della CBS Walter Cronkite ha eccezionalmente prestato la voce al gufo per i rituali.
Tra i "bohemian" più noti troviamo personaggi del calibro di David Rockfeller, Henry Kissinger, Rupert Murdoch, Alan Greenspan, Stephen Bechtel, William F. Buckley Jr..
....Anche presidenti degli Stati Uniti (prevalentemente repubblicani) sono stati membri del Club come Herbert Hoover (che lo definì ""the greatest men's party on Earth"), Dwight Eisenhower, Richard Nixon, Gerald Ford, Ronald Reagan, Bill Clinton, George Bush Senior. Tra i politici ospiti del Bohemian Grove si possono citare Dick Cheney, Colin Powell, Donald Rumsfeld, George Shultz, Karl Rove, Al Gore, Newt Gingrich, Tony Blair, Jack Kemp, Caspar Weinberger, Shimon Peres, Helmut Schmidt, Michel Rocard, James Baker.
Nell'estate del 2006 tra i circa 250 invitati erano presenti Rupert Murdoch, Tony Blair, Shimon Peres, Bill Cinton, Al Gore, Newt Gingrich, Colin Powell, Arnold Schwarzenegger, George Shultz, Phil Angelides, Billy Beane, Lawrence Summers, Bono.(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Bohemian_Club)
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Conclusa la nostra parentesi sul Bohemian Club continuiamo il discorso precedente domandandoci che cosa direbbe il papa a Bush se sappese che il buon Presidente,mentre frequentava l'università di Yale, invece di seguire le lezioni, si divertiva, come il padre e il nonno prima di lui, a passare i pomeriggi all'interno di un edificio di Yale detto "the tomb" nel quale si riunica la più potente e influente società segreta d'oltreoceano,la skull and bones. assieme agli altri figli dell'aristicorazia "wasp"(bianca anglossasone e protestante).



Ora giustamente vi starete chiedendo perchè? Perche i grandi della terra sono quasi sempre accusati di far parte di qualche società segreta o di adorare qualche divinità pagana? Forse perchè sanno che la religione cristiana e la stessa bibbia non sono nient'altro che un versione aggiornata e rivisitata di antiche tradizioni religiose babilonesi ed egiziane?
E se fosse così perchè ci ingannano da secoli?

P.S.

A proposito di Chiesa sapevate che le stanze di compensazione internazionali, inventate da Roberto Calvi del Banco Ambrosiano per conto dello Ior, come Euroclear e Clearstream, che permettono transazioni di miliardi di euro e non lasciano alcuna traccia, vengono utilizzate sia dalle banche centrali per nascondere i profitti del signoraggio sia dai governi per finanziare malavita e terrorismo? Versate ancora l'8 per mille....


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17 apr 2008

Gli uomini dietro le quinte

Video assolutamente da non perdere,tratti da Zeitgeist(2007), vi invito a scaricarvi l'intero movie,è un web film no profit....Vi ho inserito solo la parte sul controllo globale e le banche centrali...Buona visione...
Parte 9/14

Parte 10/14

Parte 11/14

Parte 12/14

Parte 13/14

15 apr 2008

L'inizio della fine




Petro

Oggi è morta la democrazia o semplicemente ciò che ne restava, ha darne il triste annuncio sono state le elezioni. E' stato proprio il popolo inconsapevolmente mediante il diritto al voto a dargli il colpo di grazia, a rinunciare ai propri diritti e se un giorno qualcuno si lamenterà la colpa ovviamente sarà del popolo,i veri colpevoli non non potranno mai essere perseguiti,perchè la situazione attuale si è creata con il consenso della nazione.

Ciò che penso sull'initulità del diritto al voto in questo paese,l'ho già detto in post precedenti,ora voglio solo analizzare ciò che è scaturito da questo Golpe mascherato da elezioni politiche:

Si è andato a formare un parlamento "unito",dove la maggioranza non ha un opposizione, non ci sono rappresentati della popolazione,ci sono parlamentari scelti dai partiti che curano gli interessi di chi li ha dato il seggio e che di certo se ne fottono di quelli degli elettori. Sembrerebbe che ciò che avevano cercato di fare alcuni poteri forti negli anni 70'-80 si sia realizzato e con la legittimazione popolare.

A livello locale invece è emerso il separatismo,ossia ognuno pensa ai cazzi suoi, al nord ha stravinto la Lega, che è un specchio per le allodole per "quelli stufi della solita politica" e per gli operai schifati dai vari traditori rossi come Bertinotti e Diliberto ecc..
In Sicilia invece ha vinto Lombardo leader dell'mpa e considerando che sono circa 15 anni che la mafia cerca di far vincere al sud partiti separatisti come Sicilia Libera ecc. il dato deve far riflettere ed è necessario porsi alcune domande: Che cosa ci si riserba il futuro? Che italia ci sarà tra dieci anni? Sta di fatto che la costituzione di un Nuovo ordine mondiale basato su un governo sovranazionale di banchieri, sembra realmente vicino, spero solo che la gente inizi a vedere le cose in modo diverso...

Potete ingannare qualcuno per sempre,potete ingannare tutti per un pò, ma non potrete mai ingannare tutti per sempre.....


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14 apr 2008

Analisi del nuovo libro di Tremonti e dell'attuale crisi economica

DI PAOLO RAIMONDI E ELIO LANNUTTI


Paura e speranza, ma anche coraggio e un po’ di egoismo. “La paura e la speranza. Europa: la crisi globale che si avvicina e la via per superarla” pubblicato recentemente dall’ex ministro dell’economia Giulio Tremonti per Mondatori, merita un attento esame per l’importanza degli argomenti e delle analisi che affronta.

Bisogna dar atto a Tremonti di aver avuto il coraggio di porre al centro del dibattito la denuncia della globalizzazione finanziaria senza regole e fuori da ogni controllo e i devastanti effetti dell’esplosione delle bolle speculative, ponendo, non per primo ma primo fra gli uomini di governo internazionalmente conosciuti, la necessità di una soluzione globale, di un nuovo ordine economico concordato dai governi e dagli stati sovrani, cioè di una Nuova Bretton Woods.Anche nelle numerose interviste concesse a corollario della presentazione del libro, Tremonti ammonisce di una nuova e più grave crisi simile a quella del ’29, che spezzò l’economia e la popolazione produttiva americana fino all’arrivo del presidente FD Roosevelt che rimise in corsa l’economia con una intervento pubblico molto mirato a favorire crediti agevolati per grandi investimenti in infrastrutture e in progetti di rilancio del lavoro e della produttività.


Chiama la crisi “una Parmalat globale”, non congiunturale ma strutturale, noi diremmo più precisamente sistemica, per spiegare una crisi mille volte peggiore di quella sperimentata con la Parmalat, ma dove lì già emergeva il comportamento malato della finanza speculativa capace di emettere bond, carta senza valore, per miliardi di euro e poi, attraverso fondi complici e compiacenti, spalmarli su offerte complesse di investimento da piazzare a tutta la cittadinanza di risparmiatori, lavoratori e piccoli imprenditori quasi sempre inconsapevoli del rischio. Titoli vuoti di valore per centinaia di miliardi di dollari, che attraverso l’effetto leva, hanno generato migliaia di miliardi (i famosi trilioni) di prodotti finanziari derivati. Occorre sapere che, anche secondo i dati ufficiali della Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea, i soli derivati finanziari Over the Counter (OTC), cioè gestiti dalle banche fuori mercato e fuori bilancio, hanno raggiunto un valore nozionale totale di oltre 600.000 miliardi di dollari.

E il loro tasso di crescita annuale è stato del 20-25%. La “tecno-finanza” menzionata dall’autore.Tremonti chiama questa degenerazione del sistema economico “mercatismo”, cioè la realizzazione di una rivoluzione, di una utopia, in realtà di una dittatura, del mercato, il nuovo dio capace di tutto regolare e sovrintendere. Ma è proprio questo mercato utopico, senza regole e senza controlli, che ha generato il mostro della speculazione fine a se stessa che ha fagocitato l’economia reale. Lo chiama mercatismo per distinguerlo dal liberismo economico che l’ex ministro venera ancora come la “vera dottrina”. E dice che questa degenerazione è avvenuta perché, con la caduta del muro di Berlino, l’ideologia comunista si è fusa e impossessata del liberismo mercatista! Suona un po’ come l’ossessione di Berlusconi che vuole vedere comunisti nascosti dietro ogni angolo.E qui Tremonti incomincia ad arrampicarsi sui vetri per poter far corrispondere alcune medicine sbagliate a un’analisi corretta.


Infatti, per incominciare l’autore vede erroneamente emergere la crisi nella sua gravità solamente nei passati 10-15 anni. In realtà dovrebbe essere chiaro ad un economista attento che la valanga speculativa era partita ufficialmente il 15 agosto 1971, una data ignorata nel libro, quando il presidente Nixon, con i suoi collaboratori George Shultz e Henry Kissinger, rispose all’aumento del debito e alla crisi del dollaro sganciando la moneta statunitense dal valore delle riserve auree. L’oro non aveva funzioni magiche, ma serviva ad ancorare il valore del dollaro, moneta utilizzata anche nel commercio mondiale e nelle operazioni di credito internazionale, a qualche cosa di reale.

Da quel momento la Federal Reserve ha potuto stampare tanti dollari quanti ne riteneva necessari, solamente sulla base di una sua decisione insindacabile. Il sistema monetario abbandonò così il legame con le riserve auree e passò da tassi fissi a un sistema a tassi variabili, perdendo ogni riferimento preciso e utile per le decisioni economiche. Il solo riferimento era diventato il dollaro, il cui valore e le cui variazioni da quel momento avrebbero fatto il bello e cattivo tempo sia in America che nel resto del mondo. E il mondo è stato prima inondato da dollari di carta e poi da dollari virtuali nella forma di derivati e altri strumenti finanziari esotici.Inoltre il materialismo storico di stampo marxista, che secondo Tremonti guida il mercatismo, storicamente è stato in realtà l’altra faccia della medaglia del liberismo inglese. Ne è stata la versione più radicale, ma pur sempre frutto dei padri della scuola liberista come Malthus, Locke, Adam Smith. Fu la Rivoluzione Americana invece a sfidare sia sul campo politico delle idee e dei valori che sul campo economico l’ideologia liberista e il suo alleato più fedele, il colonialismo. La Dichiarazione di Indipendenza e la Costituzione americana sono la dimostrazione di questa grande sfida di libertà dal liberismo, cosa che anche Marx non seppe cogliere, preferendo restare nella visione di un “capitalismo di Manchester”, brutale sfruttatore, a cui opporsi.

Nella sua analisi poi Tremonti fa una giravolta spettacolare ma veramente insidiosa. Si, la crisi è globale, ma noi siamo qui in Europa che è sotto attacco, in particolare dalla Cina. La lunga storia, durata fino a ieri, del colonialismo liberista europeo, e poi anche americano, di colpo scompare senza lasciare macchie, ed emerge invece il mostro rappresentato dal mondo dei poveri e dei salari bassi pronto ad invaderci. Tremonti identifica la data dell’11 dicembre 2001, quando la Cina aderisce al World Trade Organization, come l’inizio della fine dell’Europa che sarà invasa, lo chiama un colonialismo di ritorno, da merci e uomini. In realtà il problema non sta nella adesione cinese, bensì nei termini globali del trattato del WTO del 1994 che di fatto sottoponeva l’intera economia mondiale alla dittatura finanziaria.


Quello che si dovrà fare nel contesto della Nuova Bretton Woods sarà anche la definizione di un accordo commerciale giusto ed equo per lo sviluppo di tutti i paesi e popoli, senza furti di materie prime, senza prezzi e tassi di interesse usurai, e anche senza dumping commerciale. Si dovrà in particolare definire e finanziare grandi progetti di portata continentale attraverso la cooperazione di più economie nazionali nei settori delle grandi infrastrutture dei trasporti, dell’energia, della ricerca, dell’ecologia moderna. Grandi progetti che uniranno gli sforzi di più continenti e popoli per affrontare insieme e pacificamente le grandi sfide epocali.Sospinto da questa paura un po’ indotta, Tremonti riscopre le “radici giudaico-cristiane” dell’Europa. Parla di “noi-altri”. L’Europa (noi), con “la sua identità e i suoi valori”, non deve essere “conquistata” dall’ondata di immigrati e dalle loro culture (gli altri), dice, anche rischiando “confronti e conflitti con altri sistemi” Si dovrebbe ricordare, visto che ne cita anche un libro, che questa formula del “noi-altri” era stata coniata dal filosofo tedesco Carl Schmitt, che fu anche fautore delle dittatoriali “leggi di emergenza” di Hitler nel 1934. Tremonti lo dice con toni più pacati e gentili, ma queste affermazioni ricordano le invettive anti islamiche e un po’ razziste dell’Oriana Fallaci dopo l’11-9 o quelle di certi ambienti della Lega.

C’è un trend di “conversioni alle radici” di personaggi che con la religione non hanno mai avuto niente a che fare, come il Prof. Marcello Pera, che improvvisamente scoprono la carta religiosa di fatto come arma in un teorizzato “scontro di civiltà”. Con questa “paura” mista a forme di egoismo, Tremonti rischia di svilire la novità positiva che c’è nella sua disanima della crisi e anche nella proposta di una Nuova Bretton Woods.La Nuova Bretton Woods, un accordo tra i governi e gli stati del mondo per definire un ordine economico globale di sviluppo e cooperazione equa, come avvenne nella conferenza del 1944 tenutasi nel paesino di Bretton Woods nel New Hampshire per ricostruire un’economia distrutta dalla seconda guerra mondiale, presuppone una disponibilità al dialogo e allo sviluppo reciproco.

Nel 1944 venne lasciata fuori l’Unione Sovietica per le ragioni di scontro anche ideologico, anche se Mosca era stata molto attiva nella preparazione dell’accordo. Oggi, chi si vorrebbe lasciar fuori? La Cina? Il mondo islamico? Oppure l’America? In un mondo globalizzato ci deve essere un posto di rispetto e di benessere per tutti, a meno che non si voglia ripercorrere la strada del conflitto. “Difendiamo la nostra produzione”, esclama poi Tremonti. Si, ma non con i dazi che sono la morte della nostra economia. Questa si deve basare sull’innovazione, sulla ricerca scientifica e tecnologica che meritano promozione e sostegno. E’ la qualità del lavoro, dell’impresa e dell’amministrazione dello stato, che insieme fanno sistema, che “proteggono”, che creano una spazio importante per l’economia italiana nella divisione del lavoro del mondo. Mentre da noi si parla di dazi, la Germania, che non è esente dalla crisi, anzi, le sue banche sono molto più esposte alla crisi finanziaria di quelle italiane per gigantesche operazioni in derivati, nel 2007 ha messo in moto il sistema della tecnologia tedesca nel mondo, producendo un surplus commerciale di 200 miliardi di euro! E fino a pochissimi anni fa l’export tedesco era in gravi difficoltà.

Nella Nuova Bretton Woods si dovrà, insieme, definire anche le regole del commercio mondiale, valide per tutti e rispettate da tutti, che dovranno sanzionare tutte le degenerazioni economiche, come ad esempio le definizioni monopolistiche dei prezzi o le violazioni dei diritti umani e civili dei lavoratori e dei cittadini.Tremonti spezza una lancia a favore di un ruolo positivo dello Stato anche in economia. Merita un plauso. Nei passati trenta anni lo Stato è stato denigrato con abili campagne mediatiche affinché abbandonasse appunto l’economia e la finanza nelle mani di banchieri e finanzieri privati, spesso senza scrupoli. La “mano invisibile” del mercato avrebbe poi regolato saggiamente ed equamente tutto, dicevano. In realtà abbiamo visto invece bolle speculative crescere come metastasi di un cancro. Oggi però le stesse banche e finanziarie in crisi di bancarotta bussano alla porta delle istituzioni dello Stato per chiedere miliardi di euro di sostegno. Il governo britannico ha salvato la banca Northern Rock, quello francese la Societé Générale, quello americano la Bear Stearns e la Banca Centrale Europea solamente in poche settimane tra novembre e dicembre 2007 ha immesso 527 miliardi di euro di liquidità a sostegno di mercati e di banche in crisi. Sono tutti soldi che provengono dai bilanci pubblici dove contribuiscono i cittadini con le loro tasse e le loro attività produttive.

Lo stato ha invece un ruolo insostituibile nel definire progetti di importanza economico-sociale e in investimenti di lunga gestazione dove il privato non andrà mai ad investire, ma da cui anche il privato imprenditore trae enorme vantaggio. Oltre alla scuola, sanità, cultura, R&D, grandi infrastrutture, settori strategici, dove lo stato ha un ruolo importante anche se non esclusivo, noi aggiungiamo anche un compito che Tremonti non evidenzia, e cioè il ruolo di generatore di credito a basso interesse e a lungo termine a sostegno e promozione dei grandi progetti menzionati. Ancora, l’economia la si “protegge” promuovendola, e non bloccando le frontiere con dazi e tariffe.Una nuova Bretton Woods quindi sarà il momento in cui rappresentanti di stati e di governi si siederanno intorno a un tavolo per definire l’architettura di un nuova sistema economico, commerciale, monetario e finanziario mondiale. Si dovranno definire regole e controlli accettati da tutti e da tutti fatti rispettare. Non potrà che essere un accordo dove tutti gli stati avranno un posto, un riconoscimento e una prospettiva di crescita e di sviluppo. Tremonti nel capitolo conclusivo sulle “Proposte concrete” presenta alcune idee e progetti molto condivisibili, tra cui una emissione di euro obbligazioni per finanziare infrastrutture e grandi progetti produttivi, il famoso “Piano Delors”.

Manca però un punto essenziale in tutta la sua costruzione: cosa fare dei derivati, delle bolle speculative e in generale della speculazione. E’ su questo punto che lo scontro è e sarà di una durezza e di una violenza inimmaginabile. La nuova Bretton Woods non ci sarà mai se non ci sarà un accordo su come neutralizzare ed eliminare la bomba atomica della finanza speculativa e in particolare dei derivati finanziari. Tremonti ha voluto forse fare un passo alla volta temendo di essere messo all’indice se avesse affrontato di petto questa speculazione che è poi la vera causa della crisi. In ogni modo non si potrà evitare lo scontro con la finanza speculativa. E qui ritorna in scena il ruolo dell’autorità degli stati sovrani. Sarebbe stato opportuno per Tremonti menzionare ad esempio l’iniziativa presentata dall’On. Mario Lettieri, allora parlamentare della Margherita, oggi Sottosegretario alle Finanze, che, insieme a chi scrive, aveva elaborato una mozione per una Nuova Bretton Woods, appoggiata da 50 parlamentari di tutti gli schieramenti e approvata dalla Camera dei Deputati il 6 aprile 2005. La mozione anticipava la crisi globale, indicando nelle operazioni speculative in derivati una delle cause principali della crisi, suggerendo un percorso istituzionale e internazionale da seguire per arrivare a definire congiuntamente una nuova architettura del sistema monetario e finanziario globale.

La gravità della crisi e l’impegno di riforma sono troppo importanti e gravidi di grandi implicazioni strategiche perché si riducano ad una questione ideologica o di colore politico. Non possono essere merce elettorale o strumenti per polemiche televisive spicciole. Dobbiamo invece con Tremonti, con Lettieri e con chi ha un senso di responsabilità nei confronti dello stato e dei cittadini definire dei percorsi nazionali e internazionali capaci di creare le condizioni di dialogo e di competenze per realizzare questa Nuova Bretton Woods.Paolo Raimondi, economista, Presidente Associazione “Diritti Civili – Nuova Frontiera”Elio Lannutti, Presidente associazione consumatori ADUSBEFRoma, 2 aprile 2008



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10 apr 2008

L’occultamento delle notizie ai tempi di internet; ovvero l’ingegneria genetica dell’informazione


A cura del Prof. Paolo De Bernardi per www.disinformazione.it - 9 aprile 2008

David Icke, ex giornalista ed ex deputato verde inglese, è un “complottista”, e cioè egli ritiene, con una documentazione riportata in più di 15 volumi, che il mondo occidentale sia occultamente dominato da una élite in grado di direzionare gli stati nazionali e i grandi organismi internazionali (come ONU, Banca Mondiale, Banche centrali e ovviamente stampa e televisioni). Questa élite, dice Icke, è satanista e pedofila: pratica sacrifici umani e si esprime con simbologie esoteriche (i grandi attentati degli ultimi anni, dopo l’11 settembre, in Inghilterra, come in Spagna o in Algeria ricorrono col numero 11, oppure sono agli antipodi di settembre, cioè in marzo). Essa di fatto governa la politica e la storia. Icke fa i nomi di alcuni che starebbero ai vertici: banchieri e petrolieri come i Rotschild, i Rockefeller e un ex segretario di stato influentissimo come Kissinger. Ciò che accomuna, ad esempio, questi tre nomi è il fatto che sono ebrei; quindi Icke è blandamente accusato di antisemitismo.

Senonché il complottista, con fare da new age demenziale, esprime un amore universale, che "perdona tutti" anche i propri nemici, e infatti a p. 551 di E la verità vi renderà liberi[1] scrive un capitolo dal titolo "Ti amo dottor Kissinger", alla fine di un libro che documenta come questo signore sia, all'interno dell'élite che domina il mondo, uno dei peggiori nemici dell'umanità, tanto per le guerre e colpi di stato organizzati (Cile, Libano, ecc.), quanto per i provvedimenti malthusiani ai danni dei paesi più poveri (vaccini defertilizzanti, virus manipolati geneticamente veicolati nell’aria e nel cibo, spargimenti di uranio impoverito). Icke dispone di una mole enorme di materiale di non facile reperibilità; e sono proprio quelle informazioni di cui tanti seri ricercatori vanno a caccia, ma con fatica. Dispone di informazioni dettegliatissime su: guerra di Panama, Hitler, colpo di stato in Cile, storia e politica di Inghilterra e Usa, guerra del Golfo, rapporti Usa-Urss, conosce tutto su Consiglio delle relazioni estere (CFR), Trilaterale, Bilderberg, Club di Roma, storia della massoneria, la vicenda di Lady D., Mitterand, Sinn Fein, Merovingi, storia del Cristianesimo, storia della Bibbia, storia dei popoli antichi (egizi, sumeri, ecc), attentato di Oklahoma, attentato a Kennedy, questione Iran-Contra, guerra Vietnam, Mossad; sul caso Moro e la P 2, lui ne sa molto di più di noi italiani; es: “il 10 novembre 1982 la corte sentì una testimonianza sconvolgente da una persona molto vicina a Moro, Corrado Guerzoni.

Egli affermò che un politico delle alte sfere statunitensi aveva minacciato Moro che se non avesse cambiato la sua linea politica, avrebbe dovuto vedersela con loro…Anche la moglie di Aldo Moro, durante la sua deposizione, disse che ’una figura politica statunitense di alto livello’ aveva detto a suo marito ‘O abbandoni la tua linea politica o la paghi cara’. Chi fu l’uomo di cui fece il nome Corrado Guerzoni in Tribunale? Henry Kissinger. Di questo si parlò molto sui giornali italiani, ma non una sola parola apparve sul New York Times o sul Washington Post” (E la verità vi renderà liberi, p. 321). Egli ha perfino le prove del silenzio della stampa americana del tempo; cosa che ad una verifica –è da scommetterci- deve risultar vero. Inutile dire che dispone di informazioni proibitive su Calvi, Sindona, il Vaticano, Gelli, ecc. E’ indicativo che su queste cruciali e delicate vicende della storia italiana non indichi la fonte da cui le trae. A lui tutta questa roba viene fornita, con ogni verosimiglianza, dai Servizi; il tipo non ha neppure la faccia dello studioso e del ricercatore, gobbo e occhialuto, che passa le giornate a raccogliere e catalogare documentazione. Anzi, lasciatemi dire che ha tutta l’aria di uno che in vita sua non ha mai lavorato sul serio. E quei Servizi non solo gli danno accesso alle più proibitive informazioni, ma anche gli consentono di stare anni a scrivere migliaia e migliaia di pagine senza doversi preoccupare di sbarcare il lunario, consentendogli, inoltre, di recarsi tranquillamente da un angolo all'altro del mondo a fare conferenze (con finti gruppetti di protesta fuori la sala, che lo accusano di antisemitismo).

Icke è usato dall’élite che lui denuncia affinchè quelle informazioni (di molte delle quali chiunque può verificare la fondatezza) non vengano utilizzate e non siano citate da alcuno. In che modo si compie questo? L'autore, dopo aver esposto quella mole di documenti e quella credibilissima ricostruzione (a cui molti ricercatori, per uno o più aspetti,stavano arrivando) la scredita, accreditando se stesso come paranoide. E allora eccoti verso la fine del libro (Figli di Matrix, p.336) il capitolo dedicato alle "regine che mutano forma" , dove dà piena attendibilità a testimonianze di chi afferma aver visto la regina Elisabetta e suo figlio Carlo trasformarsi in giganteschi lucertoloni intenti a mangiare carne umana. Icke stesso dice di aver visto il presidente Bush trasformarsi per un attimo in lucertolone durante un'intervista; e accredita anche quelle testimonianze di donne che avrebbero avuto rapporti con persone che durante l'atto si sarebbero trasformate in lucertoloni.

E a pag 552 di E la verità vi renderà liberi conclude con un liberatorio: "Ti amo dottor Kissinger. Vi amo D. Rockefeller, G. Bush e B. Clinton..un amore senza condizionamenti o possessioni. E' l'amore che nutriamo nei confronti dei nostri figli. Non siamo sempre d'accordo su quello che fanno, ma li amiamo lo stesso". In America la Società psichiatrica americana è ad un passo dall'includere nel novero delle patologie psichiatriche, come paranoia, l'idea complottista-cospirativa della storia e della politica, quella che insomma dubita delle verità ufficiali (tipo quelle fornite dal governo su l’11 settembre) e vede il mondo governato da una élite che sta dietro le quinte. Icke, che fa di tutto, e ci riesce, per accreditarsi come paranoide, vuole essere la prova che coloro che vanno in cerca di notizie nascoste e manipolate sono da patologia psichiatrica. Di quale argomento "proibito" ci si potrebbe occupare (dai vaccini, alla storia delle religioni, dalla finanza alla politica, dalla storia alla medicina) che non si trovi trattato nell'opera di Icke, il più paradigmatico e il più sistematico (volumi su volumi) dei complottisti e dei cospirativi? Icke e i Servizi hanno lavorato perchè nessuno citi tali notizie, nessuno le prenda sul serio, nessuno vi acceda. Anzi, chi le adotta seriamente è da considerare in odore di malattia mentale. Un tempo certe verità venivano semplicemente nascoste, oggi al tempo di internet dove non si riesce a nasconder nulla, vanno avvelenate e rese inutilizzabili con quella tecnica. Le plateali declamazioni di amore cosmico di Icke fanno parte della strategia volta ad accreditarsi come paranoide. In realtà non ama nessuno, perchè lavora per nascondere la verità, per renderla incomunicabile.

Sentiamo come Icke finisce di demolire la sua ponderosa opera: E la verità vi renderà liberi, con la solita tecnica dell'accreditare se stesso come psicotico-paranoide, per screditare e rendere in-citabile (non citabile) tutto quel che di valido ha esposto, rendendo così inattingibile la vastissima e veridica documentazione portata. Egli descrive alla fine del libro il suo incontro casuale a teatro con l'ex presidente Jimmy Carter, che gli si sarebbe seduto accanto: "constatai che l'energia che emana da chi è veramente impegnato nella trasformazione spirituale è talmente forte che il nuovo ordine del mondo non ha alcuna speranza di successo. Mr. Rockefeller, dottor Kissinger, Mr Carter e compagnia, per voi è finita...durante lo spettacolo dissi ad Ayem che percepivo l'energia emanata dall'aura di Carter. Non sapevo esattamente cosa fosse ma c'era effettivamente un flusso d'energia che da lui arrivava fino a me. Alla fine dello spettacolo ero leggermente agitato e in seguito la mia agitazione aumentò. Mi ritrovai a contorcermi sul letto, urlando e ringhiando come un animale impazzito. Due amici, tra cui Ayem, si inginocchiarono al mio fianco proiettando amore verso di me."(pagina 559).

Oltre ai ringhi e urla da animale, si noti come il tipo voglia screditare se stesso anche lasciando evidenziato, per il lettore non distratto, che il presidente invece di stare seduto accanto ad uno dei suoi uomini di scorta, oppure accanto a qualche amico o parente si sarebbe seduto distrattamente accanto ad un pinco pallino sconosciuto, al quale avrebbe stretto la mano.. Insomma, al lettore devono poter cader le braccia e deve provare una sensazione di discredito verso Icke e di conseguenza verso tutto ciò che ha scritto per migliaia di pagine documentate . Tutto va buttato al macero, nulla è utilizzabile, nulla è credibile: è tutto avvelenato dal marchio della paranoia. E sono questi stessi Servizi, che imbeccano Icke, a riempire il web di siti complottisti e cospirativi i cui titoli e rubriche portano la dicitura "paranoia" e sue varianti (ho trovato siti nei quali sotto il link “paranoia” si trova una ricostruzione della storia e della politica guidate da una élite che sta dietro le quinte). Il terreno è pronto per poter additare tutta questa gente, che va in cerca di occulti manovratori, come malata e bisognosa di Prozac o TSO.

Sentiamo ora come sapientemente sa avvalersi dell'elemento ridicolo-demenziale. A pagina 351 di Figli di Matrix egli accredita la testimonianza di un tal Walden che nei termini che seguono viene a sapere che George Washington apparteneva agli Illuminati (indicato da Icke come il vero gruppo occulto dominante la civiltà occidentale dal Settecento in poi): "Una notte, ero sdraiato supino e guardavo il soffitto nel tentativo di addormentarmi quando sentii un forte sibilo. Qualcosa si mosse dentro di me alla velocità della luce [!], e una grande immagine di George Washington a figura intera, si fermò proprio davanti al mio viso, toccandomi il naso. Sentii una forte voce autoritaria che diceva: Washington fu uno di noi". Poco sotto la testimonianza prosegue: "Walden fece esperienza di un rettile interdimenzionale. Era alto tra i due metri e mezzo e i tre metri e sessanta centimetri, e aveva piedi allungati. Aveva una membrana tra il tronco e le braccia, come un pipistrello, che a volte assumeva l'aspetto di un paio di ali e un' appendice a forma di pinna sul dorso. La sua testa era grossa e allungata come un cocomero, la pelle era ruvida, a chiazze verdastre, e a Walden parve di vedere una coda.

Questa entità sosteneva di essersi incarnata in molti corpi umani e disse: i miei occhi hanno assistito all'evoluzione del genere umano."(E darwinista il pipistrello?) Si noti che per dare al lettore la sensazione del demenziale e del discredito, nella scenetta del Walden disteso la foto di Washington non si limita ad apparirgli di fronte, ma gli tocca pure il naso, dando il senso del ridicolo. Mentre nella descrizione del pipistrello, che pare ripresa dalla letteratura potteriana, il dettaglio demenziale sta in quel "gli parve di vedere la coda" (poteva mancare una bella coda?).Si noti la valutazione volutamente pressappochista dell'altezza, con 110 cm di scarto, per accreditare una situazione allucinatoria (onde evitar testate, poteva il pipistrello interdimensionale scegliersi almeno una statura conforme ai soffitti delle abitazioni americane!). Insomma si vuole che il lettore, arrivato a quel punto della lettura, si domandi dentro di sè: "ma che cavolo sto leggendo!? Ma questo che scrive?".

Un ricercatore che volesse difendere pubblicamente i contenuti del libro di Icke, che volesse farne una recensione, che volesse citarlo in un volume, volesse parlarne in una sede istituzionale esporrebbe la sua credibilità intellettuale ad una dura stroncatura, quale si potrebbe fare con una recensione come questa. Icke è un ingegnere genetico. Come gli ingegneri della Monsanto mettono nelle sementi il gene terminator (che le rende sterili dopo la prima semina), affinchè quei semi si mescolino con quelli naturali, per arrivare a un tempo in cui esisteranno solo semi brevettati e autodistruggenti (da costringere i contadini a ricomprarli ogni anno), così l'ingegnere Icke, confeziona notizie sulla élite (satanista e pedofila) col gene dell'autoscreditamento (standosene sull'isola di Wight, che è dell'élite, e facendosi finanziare da David Solomon). Questo perchè l'élite sa che all'epoca di internet vari ricercatori qua e là nel mondo stanno per arrivare a completare il puzzle su di essa, smascherandola, ciascuno portando una parte (pezzi facili da mettere insieme, grazie alla rete). Allora essa ha giocato d'anticipo, affidando all'ingegnere Icke il compito di rivelare il puzzle tutto intero, ma col terminator dell' autoscreditamento, in modo che nessuno di questi ricercatori seri possa rivelare quel che ha scoperto, senza che qualcuno possa loro obiettare che si tratta di “roba di Icke”, che di queste notizie ha il brevetto. Nessuno potrà andare in giro a profferire pubblicamente queste notizie modificate col gene della demenza e della paranoia, senza rischiare discredito, quando va bene, senza rischiare un trattamento sanitario obbligatorio o un prozac, quando andasse meno bene. Queste notizie biotech sulla élite, sparpagliate nella rete, grazie a tanti siti civetta e grazie a tanti editori, devono condurre al giorno in cui della élite sarà sconsigliato solo pronunciarne il nome (della rosa,ovviamente e rossa).

Nel volume Io sono me stesso, io sono libero, Icke espone la sua “filosofia”. Che potrebbe non esser tanto sua quanto di quelli che lo sponsorizzano. Dopo aver ricordato che la razza rettiliana domina la terra a partire da una quarta dimensione vibrazionale (da questa essi controllerebbero la terza dimensione e poi giù giù fino alla terra, che sarebbe tenuta in una prigione vibrazionale), e dopo aver detto che ciò si compie da millenni, rassicura il lettore che il campo energetico globale sta accrescendo la sua vibrazione (p.246), che dovrebbe portare la termine del dominio dei rettiliani. Il tutto è prospettato in visione evolutiva: la nuova spiritualità deve essere evolutiva; non per niente l’Inghilterra spedisce la Blavatsky in India per convincerne gli indigeni del contrario di quanto loro avevano sempre affermato (concezione propria anche di Esiodo), e cioè che l’umanità va dall’età dell’oro a quella buia del ferro (Kali yuga); bisognava con la Teosofia fare quella modifica genetica che introduce nella spiritualità l’idea illuminista e liberale, secondo la quale si andrebbe sempre meglio…Già prima della Blavatsky, era stato sponsorizzato Darwin per introdurre l’ottimismo in biologia…In questo Icke è politicamente corretto (“il viaggio d’evoluzione”, p.183). Sapete che c’è in gioco? Tutto il senso della politica.

Dove la storia sia vista come progressivo deterioramento di un patrimonio originario (età dell’oro, iniziale rivelazione divina), come accade presso induismo, antica grecia, civiltà etrusca, civiltà amerinda, ecc, ecco che la politica è legittima ed ha un senso solo come rallentamento, o almeno tentativo di rallentamento del processo degenerativo; ad ogni novità che irrompa ci si deve opporre, perché quel tentativo di novità (i pacs e gli Ogm, ad esempio) sono tappe dell’involuzione. Se invece riesco ad infettare ogni settore della cultura con l’idea evolutiva, ecco che dovere della politica diventa non quello di opporsi ad ogni novità, ma semmai quello di promuoverla, perché così si promuove l’evoluzione. In tal modo qualsiasi cosa l’élite proponga (sfascio della famiglia, promozione della sessualità omo, diffusione degli Ogm, urbanizzazione dei popoli, eutanasia attiva contro anziani e malati, precocizzazione della sessualità infantile, promozione della violenza sociale attraverso films e videogiochi, ecc.) essa diviene subito impegno della politica (quella “corretta” che si riempe la bocca di termini, come “sviluppo”, “riforme”, “progresso”, “moderno”). Una civiltà infettata dall’idea evolutiva (imposta ai bambini dalle elementari) non può opporsi a quanto l’élite (che sponsorizza Icke) propone attraverso il suo immenso potere mediatico, esso entra immediatamente in agenda del politicamente corretto; la politica che vi si opponesse sarebbe antistorica, antievolutiva, contraria allo sviluppo.

Icke, ad esempio, è politicamente corretto quando si pone in linea con le preoccupazioni malthusiane dell’élite anglo-americana (Global 2000, è il più importante documento della politica estera americana, nel quale si afferma che per la propria sicurezza e per mantenere il primato mondiale gli Usa debbono urgentemente promuovere politiche di depopulation, specie verso il terzo mondo). Perciò a p.222 il complottista parla di “prigione del matrimonio” inventata da una umanità che si sente insicura. Mentre ora che evolviamo in fretta grazie alle aumentate vibrazioni cosmiche, non abbiamo bisogno dell’altro/a come della propria metà. L’umanità “si sta aprendo alla propria integrità multidimensionale [sic!] e non ha bisogno di assicurarsi l’altra metà in una relazione con un uomo o con una donna. Sono già integri…” (p.223). Quindi chi è single è evoluto e già entrato nel futuro, chi si sposa, invece non fa quel “balzo quantico”[sic!] (p.184), che è segno di alta capacità vibrazionale. Anche attraverso un linguaggio da new age demenziale si vuol trasmettere all’uomo contemporaneo l’insistente messaggio malthusiano.

L’élite tecnocratica anglo-americana ha anche in mente di abbattere le religioni, sono esse infatti che si oppongono ai matrimoni omosessuali, all'eutanasia e all’aborto (che invece servono alle politiche malthusiane) , alle manipolazioni degli embrioni, al consumismo materialista, esse difendono la famiglia, si oppongono alla teoria secondo la quale il sentirsi maschi o femmine sarebbe un’ideologia, si oppongono alla sessualizzazione dell’infanzia, come vuole il reichismo; insomma esse fanno controevoluzione, controstoria e contropolitica; perciò Icke scrive a p. 204: “La stessa potenza della quarta dimensione [quella dove hanno quartier generale i rettiliani] ha creato e usato la religione, in particolare il cristianesimo, l’ebraismo e l’islamismo, per distruggere la verità sul sesso…”.

A pag 90 del libro, l’autore riporta i dati di un importante agente dell’FBI il quale ha rivelato che in Usa ci sono: “750.000 persone che praticano il satanismo, mentre i sacrifici umani si aggirano sui 50.000-60.000…L’organizzazione dei rituali satanici è in contatto con l’ambiente degli asili infantili e degli ostelli dei profughi, in modo da garantire un continuo rifornimento di bambini. Per favore informatemi di quello che sapete”. Ancora a p. 68 a proposito degli abusi sessuali sui bambini: “Se sapete qualcosa, vi prego di dirmelo. Lo scambio di informazione avverrà in assoluta segretezza e se esse avranno un fondamento le renderò pubbliche. Se qualcosa vi trattiene, pensate almeno ai bambini”. A conferma della sua grande sensibilità per la causa dei bambini, a pag 91, nel momento in cui si accinge a descrivere l’uccisione e stupro di un bambino, scrive: “Dio, mi sento male al solo pensiero”. Il lettore avrà capito che si tratta di una persona molto sensibile... In questo appello accorato, rivolto ai suoi lettori, affinchè denuncino a lui quel che potrebbero aver scoperto in merito ai bambini, qualcosa di strano c’è. Lui non dice: raccogliete prove e poi andate dai carabinieri. Bensì dice rivolgetevi in segreto a me, poi ci penso io….Scusate se mi metto a pensar male, ma non sarà, fiduciosi lettori di Icke, che è iniziata la schedatura di testimoni scomodi di fatti inquietanti?

Prima di andare avanti a mostrare la correttezza politica di questo signore, ricordiamo che egli, senza esitazione, denuncia, con nome e cognome, mezza classe dirigente americana, che trasversalmente (tanto repubblicani che democratici), a suo dire, partecipa a festini pedofili, omicidi e satanisti nel boschetto boemo e altrove. Trovate nomi come Bush, Clinton, Kissinger, Cheney, capi della Cia, Pentagono, banchieri, giornalisti….eppure, nella presentazione del libro fatta dall’editore c’è scritto espressamente che Icke, oltre Inghilterra e Canada (anche in questi paesi ha fatto nomi e cognomi), gira gli Stati Uniti “raccontando ciò che ha scoperto” senza che nessuno lo disturbi (!). Sul libro c’è la foto del tipo che ride a più di 30 denti, nudo, con la foglia di fico che ha su scritto; “censored”. Andiamo avanti.

Nel capitolo successivo a quello che descrive gli stupri dei bambini arriva il pezzo forte della sua filosofia, che è dedicato all’autostima e all’onnipotenza della volontà. Uso a ragion veduta il termine onnipotenza, perché: “siamo noi a creare la nostra realtà” (p. 115). “…la coscienza del bambino si creerà a sua volta la propria realtà materiale fin dal momento della nascita….gli stessi principi che valgono per gli adulti, valgono anche per i bambini…Siamo noi a creare quando dove e con chi diventare persone e siamo noi a creare la nostra realtà.” (p.116). “E’ importante comunque capire che tutti noi ci creiamo la nostra realtà. So per esperienza che ci sono persone che accettano questo principio, ma poi cercano di negarlo quando capita loro qualcosa di spiacevole…non c’è nessuno da biasimare o su cui scaricare la responsabilità di quello che succede nella tua vita. Sei tu ad averne il controllo e puoi cambiare qualsiasi cosa tu voglia, cambiando la concezione che hai di te stesso.” (p.115).

Bene. Sulle cause della povertà esistono due teorie fondamentali: quella di Tommaso Moro e quella del reverendo T. Malthus. Il primo ha sostenuto che in Inghilterra la povertà ha iniziato a espandersi vertiginosamente con la vendita fatta da Enrico VIII dei terreni sottratti alla chiesa cattolica e di quelli demaniali che erano destinati agli usi comuni. Su queste terre la gente viveva di sussistenza (le terre sono dette open fields). Dalla metà del Cinquecento circa in poi, fino alla fine del Settecento la politica delle recinzioni provocherà un pauperismo urbano in Inghilterra, tale che nell’ Ottocento il ceto contadino è scomparso (di questa dekulakizzazione nessuno parla). Quindi Moro dice: la privatizzione della terra e il latifondo sono causa di povertà. La teoria di Malthus, fatta propria dal liberalismo, secoli dopo dirà invece che la causa della povertà sono i poveri stessi. La causa non va cercata in altri. Sono loro che hanno scelto di essere poveri, riproducendosi troppo o conducendo una vita da pigri e viziosi. Malthus come rimedio alla povertà proponeva la sterilità oppure il taglio dei sussidi affinchè quelli perissero.

Ebbene Icke, nel capitolo in cui espone il pezzo forte della sua filosofia, estende la teoria malthusiana sulla povertà a tutta la condizione umana. Se sei brutto e sofferente è perché tu lo hai voluto (anche se non ti ricordi bene quando e come), se sei povero è perché così hai voluto forgiare il tuo destino. Se sei malato è perché tu hai voluto così. Perfino i bambini determinano il proprio destino, inclusi ovviamente quelli che vengono rapiti negli orfanotrofi per essere sacrificati nelle sedute sataniche….”non c’è nessuno da biasimare o su cui scaricare la responsabilità di ciò che accade”. Non si lamentino i contadini inglesi cacciati dalla terra, non si lamentino, oggi, i contadini africani o andini se si trovano inurbati nelle megalopoli, né si lamentino donne e bambini abusati: essi hanno creato il proprio destino a quel modo. Ma allora i cosiddetti ricchi, quelli che si son presi le terre o i satanisti, che mangiano invece di farsi mangiare chi sono? Sono quelli che evidentemente hanno più autostima degli altri. Infatti Icke dice che la causa per cui una donna si trova ad avere un marito violento o che la comanda sta nel fatto che lei non si autostima.

L’autostima, concetto tanto in voga oggi, non è che la trasposizione sul piano psicologico di quanto Adam Smith indicava come “mano invisibile” e cioè: l’egoismo. Se ciascuno segue il proprio egoismo in economia, tutto va a posto da sé. Se lo stato interviene, accadono allora i pasticci. In psicologia, il seguire il proprio interesse egoistico si dice autostima. Io mi amo, penso a me e a quello che mi piace, mi curo la salute e l’estetica, ho diritto a stare comodo e a faticare poco; ho diritto a fare una vacanza e a comprarmi la pelliccia, perché delle soddisfazioni ci vogliono…e ovviamente ci vuole una carta di debito per cavarsi le voglie, altrimenti la società dei consumi non carbura. Sacrificio, frugalità ecc. sono atteggiamenti che indicano scarsa autostima, quindi propensione alla depressione, al suicidio -ci avvertono gli psicologi contemporanei…. Capite? Un membro dell’élite dominante quindi chi è nella prospettiva della filosofia-antropologia di Icke? E’ semplicemente uno che ha avuto il coraggio di amarsi, uno che si autostima, uno che ha creato la propria condizione umana in modo felice. La causa della povertà, l’esser vittima di abusi hanno la loro radice nel non amarsi….L’autostima confina e a volte si identifica con quel “pensa positivo!” con cui gli stessi sponsor di Icke, anni prima, avevano infarcito le correnti del new age demenziale da loro accuratemente confezionate: la società dei consumi e le borse richiedono degli idioti incrollabilmente ottimisti, autisticamente ricurvi sui propri bisogni e impegnati a rafforzare la propria autostima a colpi di carte di debito…

Abbiamo iniziato questa recensione dicendo che Icke è il maggior complottista in circolazione. Ci scusiamo col lettore per la lunghezza della recensione, ma si trattava di cercare il filo conduttore dei suoi scritti attraverso migliaia di pagine, e ora che lo abbiamo trovato, vediamo come sia sostanzialmente elementare il pensiero del tipo, e cioè è il solito pensiero che va in giro da trecento anni e che fa da nucleo ideologico dell’illuminismo, del liberismo, del positivismo, dei chicago boys, e dei valori diffusi dagli organismi Onu. Al termine di questa recensione possiamo affermare che il pensiero di Icke è la negazione di ogni complottismo, infatti, importando nella sua visione filosofica il nucleo della dottrina liberale-liberista, e cioè quanto dicono Adam Smith, Malthus e Darwin, il signor Icke può dire che se buona parte dell'umanità è stata ed è saccheggiata del petrolio, delle terre, delle risorse alimentari, genetiche e del sottosuolo, ciò è dovuto al fatto che questa parte dell’umanità non si autostima, essa ha scelto di essere predata e impoverita; questa parte dell’umanità è quella che non ha voluto fare il famigerato salto quantico.

Le popolazioni della foresta amazzonica alle quali le multinazionali del petrolio devastano l’ambiente, con deforestazioni e trivellazioni inquinanti, sono popoli che son voluti restare indietro nella scala evolutiva. Questi non voglion fare salti quantici, non si autostimano: come può autostimarsi uno che ha voluto per sé un destino cattivo? Una fetta di popolazione di un determinato paese è passata dalla soglia di povertà alla povertà a causa della speculazione sulla moneta locale (che si è svalutata) di un certo personaggio di cui i giornali pudicamente non parlano. Forse la causa della loro povertà è quel “noto anonimo”. No. Questo è complottismo superficiale. Vogliamo sempre credere che dietro ai fenomeni economici, politici e storici ci sia sempre qualcuno che tira le fila. Questa è paranoia. In realtà la causa profonda dei poveri sono i poveri stessi, come diceva Malthus; la dottrina del reverendo aggiornata da Icke dice che se quella fetta di popolazione è diventata povera non è a causa di quel noto anonimo speculatore, bensì….di quella stessa fetta di popolazione che ha voluto per sé tale destino….

Chi sono allora quelli dell’élite che moltiplicano le loro ricchezze solo pigiando alcuni tasti di un computer, col quale trasferiscono montagne di denaro o di materie prime da una parte all’altra del globo; che con poche digitate di computer decidono le guerre e i prezzi del grano, che si concedono festini satanisti e pedofili? Assolveteli, perché non sono la causa della povertà dei poveri e della infelicità degli infelici sotto le guerre o sotto gli stupri, come vorrebbe l’idea complottista della politica e della storia. Essi sono semplicemente persone che si autostimano, che hanno veramente amato se stesse compiendo coraggiosamente l’oramai famoso salto quantico, quello che ti porta avanti nella scala evolutiva. Essi sono quelli che hanno avuto la prontezza e il coraggio di salire sulle rapide onde ad alta vibrazione dell’evoluzione cosmica.

Volete, cari lettori che vi sintetizzi, in quattro parole, il senso e il messaggio delle circa 20.000 pagine scritte dal signor Icke? Il più forte ha sempre ragione (è sempre più in alto nella scala evolutiva)

9 apr 2008

La farsa delle elezioni parte II


Petro

Elezioni politiche 2008 ulteriori motivi per non andare a votare:

Iniziamo con il partito delle libertà,il candidato premier è Silvio Berlusconi, su di lui ormai si sa quasi tutto, ma dopo 15 anni riesce ancora a sorprendermi,infatti non contento di aver già attuato i 2/3 del piano di rinascita democratica di Licio Gelli ha recentemente affermato di voler sottoporre periodicamenti tutti i magistrati a test per la salute mentale,guarda caso fu proprio il Maestro Venerabile a proporre per primo questa "modifica" del sistema giudiziario,ovviamente è una proposta altamente incostituzionale che lede l'autoniomia e l'indipendenza della magistratura.

Ad esempio se un magistrato un giorno decidesse di indagare su collusioni tra politica e massonerie deviate,non ci sarebbe più bisogno di trasferirlo basterebbe la perizia di uno psicologo,magari nominato dal Parlamento o dal Governo, a farlo passare come "pazzo" e ad invalidare tutte le inchieste svolte...

Come se non bastasse ha candidato di nuovo Marcello Dell'Utri al senato,nostante sia stato condannato in via definitiva a 2anni per evasione fiscale,in appello a 2anni per tentata estersione mafiose ed in primo grado a 9anni per concorso esterno in associazione mafiosa,ma tutto questo si sapeva già. La cosa che deve sorprendere è il coraggio con il quale Dell'Utri ha rilasciato una recente intervista a Klaus Davi,nella quale ha dichiarato che una volta al governo farà revisionare i libri di storia perchè sono di sinistra,poi ha affermato che Vittorio Mangano è un eroe,giustificando la sua affermazione col fatto che quando il povero Mangano(lo stalliere di Arcore) si trovava in carcere a scontare le condanne per tre omicidi,associazione a delinquere e traffico di droga,non parlò mai dei rapporti tra Berlusconi-Dell'utri e la mafia,non si pentì e morì di cancro in carcere,invece di fare la bella vita da pentito...Vergogna....


Parliamo ora del partito del partito democratico:

Il partito democratico è la cosa peggiore che potesse nascere dalla sinistra italiana,inanzitutto va chiarito che non è un partito,ma un grosso comitato d'affari che rappresenta in parlamento le banche e le grandi imprese italiane ed estere,mi dispiace dirlo ma Berlusconi ha ragione quando afferma che il Pd è un partito al servizio di un paese nemico (Gran Bretagna), nel Pd ci sono quelle stesse persone o i loro eredi che nel '92 svendettero le imprese pubbliche italiane ai poteri forti americani e inglesi, e con l'aiuto di Soros di Ciampi,Draghi e Dini svalutarano pesantemente la lira al fine di facilitareil grosso "acquisto"...Inolte l'attuale governo è il principale sostenitore del Trattato di Lisbona con il quale l'Italia rinuncia alla propria sovranità a favore della Comunità Europea, la ratifica di un simile trattato necessiterebbe di un refendum popolare,invece il 29 aprile sarà votato in Camera e Senato senza coinvolgere i cittadini....vergogna...

Veniamo ora agli alleati di entrambi gli schieramenti:

Parliamo di Lega nord e Mpa, iniziamo parlando del movimento per l'autonomia di Lombardo, voglio riportarvi alcune dichiarazioni apparse oggi su un articolo di Saverio Lodato sull'unità,secondo Leonardo Messina nel 1992,dopo la morte di falcone e Borsellino,Cosa Nostra voleva diventare indipendente,voleva crearsi un proprio stato,e per fare ciò si fece aiutare dalla Massoneria e sempre secondo Messina nel 1992 si tenne nelle campagne di Enna una riunione alla quale parteciparano Riina,Provenzano e Santapaola per discutere la creazione di uno stato del sud,in quegli anni comparvero movimenti comeCampania libera,Lega Lucana,Calabria libera,Abruzzo libero ecc.. nel '97 invece Tullio Cannella fondò su richiesta di Bagarella il movimento Sicilia libera,questi movimenti avevano una contrapposizione di facciata con la Lega nord,mentre in realtà ne condividevano gli obbiettivi e addiruttura Giovanni Brusca riferì una confidenza di Riina nella quale il boss gli disse "Mi vogliono portare questo Bossi per creare una Lega del sud",ma Riina abbandonò l'idea. Gianfrico Miglio invece (vero artefice della lega nord) affermò nel 1999 al Giornale di essere a favore del mantenimento della mafia e dell'ndrangheta e che il sud doveca darsi uno statuto poggiante sulla personalità del comando. Come conclude quindi Lodato risulta ora chiaro perchè Bossi e Lombardo vanno così d'accordo e confermano l'uno le dichiariazioni dell'altro.



Parliamo dell'italia dei valori; sembrebbe il piu serio tra i partiti alleati,ma va analizzata la figura di Antonio Di Pietro e porsi alcune domande: Come mai nei primi anni 90' la vecchia classe politica che faceva riferimento a poteri forti "nazionali" fu sostituita a seguito di Mani pulite da una nuova che fa tutt'ora riferimento a poteri occulti internazionali? Siamo sicuri che non ci sia dietro lo zampino dei soliti grassi e avidi Banchieri? Ho concluso...alla prossima...

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7 apr 2008

La farsa delle elezioni....

Petro

Due parole sulle elezioni:
L'art. 1 comma 2 della Costituzione italiana afferma che la sovranità appartiene al popolo.
Ma un popolo che non ha la sovranità monetaria si può definire sovrano?
Come diceva il buon vecchio Marx il reale potere appartiene a chi ha il controllo dell'economia, di conseguenza se una ristretta cerchia di famiglie ha il monopolio sull'emissione della moneta e, grazie a questo monopolio, può ricattare o finanziare qualsiasi governo eletto dal popolo, che senso ha il voto? Che valore ha il voto espresso dai cittaddini, se risulta poi ininfluente poichè i governi sono legati alla volontà di chi detiene il controllo economico?
Di conseguenza il voto non è nient'altro che uno strumento per legittimare un sitema di potere occulto, che invalida tutti i diritti e i valori costituzionali conquistati dal popolo nei secoli e di conseguenza che cos'è la democrazia se non un illusione? Che cos'è la democrazia se non una gigantesca scatola vuota?
Se questa è la reale situazionione ci possiamo definire realmente liberi? O forse siamo sovrani solo sulla carta,ed ancora sudditi nella realtà?
Però quella attuale è una nuova forma di sudditanza,si differenzia dalle precedenti perchè ora sono i cittaddini a scegliere chi dovrà incatenarli, è una forma di sudditanza in cui il suddito è consapevole e favorevole; è una schiacciante e diabolica vittoria dei potenti della terra, che attraverso un lungo processo di cambiamenti hanno eliminato per sempre il problema delle ribellioni popolari e stabilizzato il loro potere....Riflettete quando andrate a votare domenica prossima....
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P.S. Volevo fare un appello alla famiglia Sensi.
Ho letto recentemente su qualche giornale che George Soros vorrebbe acquistare la Roma, io vorrei fare un appello alla famiglia Sensi affinchè ciò non avvenga, in quanto Soros è uno dei principali artefici del disastro economico italiano, è un vile affarista senza scrupoli che agisce nell'interesse della famiglia Rothschild. Soros nel 1992 assieme a Mario Draghi, Romano Prodi ecc. partecipò ad un vertice sul panfilo della regina Elisibetta nel quale si decise la svendita delle imprese pubbliche italiane e la svalutazione della lira.
George Soros che è a capo del Quantum Fund e del CFR, "fu protagonista di una incredibile serie di crac provocati in svariate nazioni nel mirino degli Usa, potendo contare su smisurate liquidità, secondo alcune fonti di origine anche colombiana. E guarda caso, per l’Italia fu un settembre nero, anzi nerissimo, con una svalutazione del 30 per cento che costringerà l’allora governatore di Bankitalia Carlo Azeglio Ciampi (direttore generale Lamberto Dini) a prosciugare le risorse della banca centrale (quasi 50 miliardi di dollari) per fronteggiare il maxi attacco speculativo nei confronti della lira.
A infilarci pesantemente uno zampino anche Moody’s, l’agenzia di rating che declassò i nostri Bot. Le inchieste per super-aggiotaggio avviate in diverse procure italiane (fra cui Napoli e Roma) sono finite nella classica bolla di sapone. Eppure, anche allora, e come al solito, a rimetterci l’osso del collo sono stati i cittadini-risparmiatori. Craxi puntò l’indice contro «una quantità di capitali speculativi provenienti sia da operatori finanziari che da gruppi economici», parlando di «potenti interessi che pare si siano mossi allo scopo di spezzare le maglie dello Sme», e di un «intreccio di forze e circostanze diverse». "1
Se volete saperne di più su George Soros e sull'incontro del 1992 sul Britannia cliccate su questi link:
1 La parte in corsivo è tratta da La stirpe dei Draghi di Andrea Cinquegrani
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